79 tutte di esso, li partiti proposti , e in fine l’esito del lutto con le ragioni della conclusione falla di tregua, e non di pace; e quanto si può ragionevolmente di questi due principi sperare , e aspettarne di tal conclusione. ¡¿I Parliti adunque di Brescia con tal commissione, e giunti alli 2 Maggio in Piacenza, ivi ritrovammo sua .s.tnlilà, che vi si era fermata più giorni per aspettare la risoluzione del duca di Savoja di concederle il castel- lo di Nizza, acciocché più confidentemente potesse venire ciascuno di questi principi a negoziare seco; ed essendo venuto avviso che il duca la sodisiarìa, aveva ordinalo di partire il di seguente per continuare il suo viaggio verso Nizza. I Continuando il cammino nostro dietro a sua santità , noi alli 11, ed essa alli io, arrivammo a Savona , doye intendemmo Cesare essere giunto a Villafranca alli 9. E parendo a noi il tempo opportuno (che non c era parso così innanzi alla giunta sua in Italia') la pregammo che volesse ancora fare uffizio con lui e persuadergli per benefizio comune di tutta la cristianità a rimanere in Italia e rimandare il principe Doria con tutta Tarmata sua in Levante '. La quale s’offerse molto volentieri, giudicando, come ci disse, queste due cose molto espedienti ai bisogni nostri comuni. Montati alli 15 con sua santità in una galera,arrivammo con dodici galere del principe Doria alli 17 a Nizza. Dove, essendo mancato della promessa del castello il duca di Savoja (siccome per lettere nostre avvisammo particolarmente vostra serenità), essa non volle entrare nella città, ma alloggiò in un monastero di fuori ap- 1 V’ era già stato nel i532.