... (Vincia delta Tolteche, la quale era inimicisaima al re di Tenochtitlan * , di dove con molte guerre, e molte lusinghe false si è fallo signore. Questa citta e meia-vigliosa e di grandezza e di sito e di artifìzj, posta iu mezzo un lago di acqua salsa, il quale circonda circa dugento miglia , e da un capo si congiunge con uii altro lago d’acqua dolce; non è pero molto profondo, e l’acqua cresce e cala ogni giorno due volle, come fa qui a Venezia. Dalla terra alla città sono alcune slrade fondale nel lago. Li abitanti sono idolatri, come tutti gli altri di quei paesi, mangiano uomini, ma non tutti, solo mangiano li inimici che prendono in battaglia. Sacrificano eziandio uomini alli loro idoli. Sono poi industriosi in lavorare; e io ho veduto alcuni vjasi d’oro, ed altri venuti di là, bellissimi e molto bc-n lavorati. Nè hanno ferro, ma adoprano alcune pietre in luogo di ferro. Ho veduto eziandio specchi fatti di piètra. Lavorano poi lavori di penne di uccelli, miracolosi. Certamente non ho veduto in altre parti alcun ricamo, nè altro lavoro tanto sottile , come sono alcuni di questi di penne, li quali hanno un’altra vaghezza , perocché paiono di diversi colori, secondo che hanno la luce, come vediamo farsi nel collo d’un colombo. Ora questo Fernando Cortes è per procedere più oltre, e già verso il mezzogiorno aveva ritrovato circa dugento miglia lontano dal Jucatan il mare meridionale, e molle altre città, e ha trovalo un’acqua amplissima dolce, fra la quale e questo mare meridionale è un territorio, non più di due miglia largo, e ■pera eziandio di trovare che quest’acqua dolce per-■ * L’ antico nome della città di Messico.