209 cettata la verità senza disgrado della sua modestia, altramente esso faria poco frutto escemeria l’autorità .sua infinitamente. Le cose poi che appartengono ai negozj sono distribuite a questo modo. Ha sua maestà tre cancellerie, che seguono sempre la corte, con un secretarlo supremo per ciascuna, e molli cancellieri e scrivani inferiori. La prima è quella dell’imperio, per la quale passano tutte le scritture e cose di Germania e d’Italia, che sono dependenti da quello; la seconda è la spagnuola, che spedisce le cose di Spagna, e dell’Indie; la terza è quella di Napoli e Sicilia , e questa medesima ha carico delle spedizioni delle grazie che comunemente si fanno. Tutti li negozj sono spediti con infinita tardità e lunghezza. Vi è poi un altro ordine a parte di tesorieri o con-tadori, che sono ragionati, e tori il consiglio d’alcuni di questi sua maestà piglia a cambio e ad interesse i denari, e fa provisione di quanto gli accade in tempo di guerra e di pace, ed è gran cosa che nelle guerre passate hanno pigliato da dieci fino a venticinque e trenta per cento l’anno, nè mai ha voluto l'imperatore mancare ai mercanti della parola sua; di modo che, se bene ha sentilo qualche incomodo, ha però conservato talmente il credito, che per guerra grande che potesse avere li mercanti non mancheriano mai a lui; la qual cosa è di grandissima importanza, al mio giudizio, a un principe, perchè in ogni suo bisogno può dire d’aver in salvo quanti denari egli vuole. Per i governi degli stati suoi tiene sua maestà un consiglio fatto di diversi dottori reggenti, uno di Sicilia , uno di Napoli, uno di Milano, uno di Borgogna, uno dei Paesi-Bassi, uno d’Aragona, e uno per Castigo/. ir. 14 1