1 3l) dere, ha impegnato tutti i proventi delle miniere d’argento, e di altri metalli, saline, uilizj, e i ducali cinquanta mila d’enlrata, ch’egli ha sopra il regno di Napoli, e ogni altra sua entrata; di modo che sua maestà non ha altro d’entrata libera che circa ventiquattro ovvero trentamila fiorini (i quali ella ha deputati al vivere ed intertenimento della serenissima regina e della sua corte) e qualche cosa estraordinaria, che nessuno ha voluto per esser incerta. Per lo vivere dei figliuoli il contado di Tirolo gli somministra tutte le cose necessarie, e per lo vivere in quelli suoi paesi , ove egli va : del resto ha talmente impegnato il tutto, che la maggior difficoltà, che hanno i suoi consiglieri è di ritrovar cosa da impegnare, che non ve 11’è; laonde patisce gran botte, ed usure dai mercanti, che sono i Fuggers, i Pangarter, i Belzer, gli Herbet, e tutti gli altri, che gli vogliono credere; e i suoi servitori medesimi lo servono dei danari che hanno guadagnato con sua maestà, e l’hanno rubata , e poi glieli ridanno per aver terre e castelli ; e la botta è che il re dà loro i castelli per meno, eli’essi vagliono, e fa loro gl’islrumenti per lanlo, quanto va-gliono in verità. E perchè si potria dubitare che dall’ imperio sua maestà avesse alcuna utilità, dirò, che il re de'Romani non ne ha utilità pur d’un fiorino. Vero è che l'imperatore ha la sua utilità di quello, che pagano le terre franche, ovvero imperiali, per ricognizione, il che è una minima cosa; perochè Norimberga, Augusta, Argentina, Strasburgo, Lubech, Wutzbourgh, Colonia, e simili alile principali città pagano dugento, quattrocento, cinquecento fiorini e non più per una all’anno, sì perchè pagavano poco ab antiquo, sì perchè gl’ imperatori che per Voi. IV. 9