8o presso alla marina; nei quale sletle sempre assai incomodamente infino al partir suo. Giurila ch’ella fu, sollecitò per più messi il re cristianissimo a venire, il quale finalmente giunse alli 3i a Villanova. E qui non voglio tacere che s’è veduta sua santità in tutto questo suo viaggio, e in tutto il tempo di tal maneggio, tanto caldo per la pace tra questi due principi, che non ha stimalo nè la grande elà sua nè la gran dignità del pontificato, nè l’asperità ed incomodi grandissimi del lungo cammino, nè alcun altro travaglio con grandissima pazienza; e così ad ognuno ha ciato maraviglia E tanto è stato il desiderio di fare un così buono effetto, e così desiderato da tutti, che, come si disse pubicamente da ognuno, senza consigliai1 la cosa con alcuno (prestata fede alla speranza solo che gli avevano dato i reverendissimi legati suoi Jacobac-cio 1 e Carpi3, mandati l’uno a Cesare, l’altro al re cristianissimo, la quale però s’è trovata fondata sopra le parole generali sole dell’uno e dell’altro, ben sempre dimostrative d’un sommo desiderio di pace), s’è mossa da Roma e ha presa tanta fatica con pericolo di ritornare a dietro, come s’è temuto qualche volta, senza alcuna buona conclusione. Di che si dolse con noi il re cristianissimo, 1 Vel ò è che forse non era al tutto disinteressata quella sua andata* intendendo egli di patrocinare in quel congresso eziandio gl’interessi di Pier Luigi suo figlio. Vcggansi al luogo proprio il Segni e il Muratori. De Thou giudica poi il papa troppo severamente a pag. 25 del lib. i. In sobrietate , vultus gravitate, doctrina, ac postremo corpusculi adfectata imbecillilate, prò-fundam ambitionem diu celaverat} quam, adepta dignitate , manifestavi omnibus fecit. a Auditore del sacro palazzo j cardinale nel i536. 3 Vedi Du Bellay, 11, 53, e VI, 256. A questo da Carpi sono dirette molte lettere di Mous. Guidiccione. Vedi ancora le lettere di A. Caro, t. 111. p. *¿‘¿8, 33 7 , 339.