io3 ommettere punto, ma prepararsi di sorte che alla primavera dell’ anno futuro siano Iutte le forze in ordine di offendere il nemico. La seconda, perchè ei possa, andando in Spagna , cominciare a fare le provvisioni che bisognano, le quali sieno gagliarde e in tempo, nè si tardi, come s’è fatto l’anno passato, tanto che non si possano più preparare quando faccia di bisogno, e così si resti nel pericolo, col danno e con la vergogna. Il qual tardare ha tanto e cuore, che ha detto più volte, questo disordine aver fatto che l’anno presente non ha potuto fare le provvisioni sue al tempo che ei ricercava. E quando gli leggemmo la risposta fatta da vostra serenità, e gli dicemmo (non si sodisfacendo di quella sua maestà) che non essendo dichiarato come s’ abbia a far l’impresa così l’anno presente come il futuro, si potria meglio considerar col tempo qual dovesse esser l’augumenlo proposto, fattisi specialmente tutti dotti dal successo dell’anno presente, ci rispose con dimostrazione di qualche risentimento: « Sì, faremo come 1’ anno passato, che si stette quattro « mesi a deliberare, e poi si diede un mese solo all’ese-« cuzione, dovendosi invece fare tutto il contrario, cioè « deliberare in un mese solo, e darne poi quattro alla « preparazione ed esecuzione. » Quando poi prendemmo licenza da lei ci disse (il che potrebbe essere la terza cagione), che quanto appartiene alla persona sua, si sente ormai stanco e debilitato dalle fatiche e spese fatte nelle guerre sue passate in Alemagna, in Affrica, in Francia e in Italia, e che aveva forse cagione di riposarsi volentieri quattroo cinque anni per rinfrescarsi e accumular danari: che nondimeno, perchè vedeva che a dar questo tempo al nemico fa che in