378 Vengo ora alla persona mia con dire prima questo, che quando la serenissima regina mi mandò il passaporto per il suo segretario, questi , presentandomelo mi disse queste formali parole, parlando in italiano, che lo parlava benissimo: « Signor ambasciatore, la regina « mia signora, manda a vostra serenità il suo passaporto, « nel quale ha fatto aggiungere di bocca propria alcune « parole estraordinarie perchè le sia portato più rispetto « dai ministri, mentre uscirà fuori del regno, cosi a lei « come alle cose sue, senza che pur alcuno se le accosti. u Di più le manda, insieme con questa lettera, che va « al vostro principe, mille scudi d’ oro, solo per dimo-« strarle con qualche segno la gratitudine del suo animo « in questa sua partita, per quello che conosce esser « tenuta all’oflìzio che avete fatto appresso di lei come « ambasciatore della signoria. E perchè sua maestà si « trova in particolare mollo obbligata per diversi pre-« senti, e cortesie ricevute da voi, e per quelle che sono « state usate a mistris Clarenzia sua cameriera princi-« pale, di più mi ha dato questa coppa, cavata dal suo « gabinetto,perchè io ve rappresenti, non comeamba-« sciatore, ma come a m. Giovanni Micheli, con dugento « scudi che vi avevano ad esser dentro, pregandovi a « ricevere anco in questo il suo buon animo. Li dugento <( scudi, continuando disse lui, venendo io di notte con « un servitore solo, ho giudicato portarli più sicuri la-« sciandoli con li mille: così vostra serenità li goderà per « sua parte, e anderà a buon viaggio. » Quello che io risposi fu, che erano sempre stati li favori di sua maestà verso di me tanti e così continui, che mi levavano ogni sorte di parole per renderle grazie ; però che io reputaria, quand’anco mi fossero pie-