<57' Quanta moltitudini fitrovajft a (jutir ajJ'e-dit. Trinrtty t forti da tffi fatti. z\o DELL* H I S T O R I A mamente dalli liti vicini della Caratnania , & della So-ria , concorrendo tutti con tanta prontezza a quefta im-prefa, che fù fama, che dopo la prefa di Nicoflìa, oltre a cinquanta mila Turchi p'affittéro fopra*41'Ifòla di Cipro , ettendone molti venuti non pagati, nè comandati, ina tirati folo dalla fperanza della preda; la quale il Bafcià artificiofamente haveva fatto ufcire la voce , che farebbe maggiore , che non era ftata quella di Nicoflia. Talché magnificando i Turchi con la folita loro jattan-tiala grandezza di quell’ eifercito , per mezzo d’ alcuni cittadini, u.citi della terra a trattare del rifeatto de'prigioni, fecero minacciando riferire a gli attediati, che haveva il gr ■> -1 Signore mandata tanta gente a quella imprefa, che le ogn’ uno di loro havette gettata una fcarpa nelle fotte della fortezza, le haveriano atterrate tutte, & fattofi la via piana, per montare fopra le mura. Rinforzato f etterato , & d’ogni cofa opportuna a fuf-ficienza fornito , & fatti da Nicoflia condurre alquanti pezzi grotti d’artigliarla , circa mezzo il mefe d’aprile, diedero i Turchi principio a lavorare nelle trincee , per accoftarft alla fortezza, òc a fare diverfi forti per batterla . Le quali opere furono veramente d’incredibile fatica, & d’induftria maravigliofa ; peroche da gli alloggiamenti, ove etti erano ftati il verno, fino alla fortezza, per fpatio di più di tre miglia, cavando nel terreno, fecero alcune ftrade cofi ampie, & cofi profonde, benche in alcuni luoghi trovando il latto , fi convenitte lavorare con picconi, & con fcarpelli, che non puri fanti a piedi , ma gli huomini ancora a cavallo vi caminavano in modo coperti, che a pena le punte delle lancie erano vedute avanzare fuori ; & fra lo fpatio di quefte ftrade, nel tempo della notte ficuri dall’artigliane della città, andavano tirando per lo traverfo molte trincee , alzati-dofi tanto la terra davanti, che potendo dietro di quella fenza offefa lavorare il giorno , davano perfettione all’opera . Erano quefte trincee in cotal modo fatte, che gettandoli i guaftatori molto innanzi il terreno cavato ,