'79 e mi usò quelle umane e cortesi parole verso di quella, e anco della persona mia, e fece quelle profferte di intercessione e con il reverendissimo re suo figliuolo (che così essa lo chiama ) e col serenissimo imperatore suo fratello e signore, che avendole scritte all’eccellenze vostre particolarmente, le attedierei se qui io glie le repplicassi. Di lì partiti seguitammo sua maestà cristianissima a Fontanablò, ove in quei boschi la trovammo in caccia, sì come scrivemmo a vostra serenità; per il che io dif-ferj un giorno più a mandarle a dimandar l’udienza per la mia licenza, parendo pure, che se ben io era stato poco meno di due mesi alla corte, io vi fossi stato molto poco, essendo stata essa sempre in viaggio: pure la mandai a dimandare per l’altro giorno seguente, e sua maestà me la diede benignamente, commettendomi assai che io la dovessi raccomandare all’eccellentissime signorie vostre con molte amorevoli ed efficaci offerte;onde mi parve buona occasione di raccomandarle di nuovo gl’interessi delle navi perse ', siccome, e della risposta che avemmo, fu già scritto alla serenità vostra ; e nel-1’ultimo ritirarmi da lei mi fermò ancora cóli dirmi, che aveva de’servitori nostri soggetti, che l’avevano sì ben servito, che me li raccomandava per farne buon officio con 1’eccellentissime signorie vostre per la loro liberazione, e che mi manderebbe la polizza dei loro nomi all’alloggia mento. Andai indi a pigliare l’istessa licenza dalla cristianissima regina, e medesimamente dalla serenissima madama Margherita, le quali mi usarono le istesse mollo 1 Vedi più sopra a pag. 169.