87 sima condizione, commutando il termine di treanni in venti, che poteva essere il termine delle vite loro. All’ incontro l’imperatore propose prima, che voleva dar lo stato di Milano al duca d’ Orleans con la condizione dell’investitura e del matrimonio, ma non voleva però altramente consegnarlo libero se non in termine di anni tre: al quale termine la figliuola secondogenita del re de’Romani promessagli in matrimonio, potesse, insieme col marito, entrare alla possessione e al governo di esso stato di Milano. E con questo voleva che il re cristianissimo fosse però obbligato alla restituzione delle terre e fortezze, e alle altre condizioni d’entrare nella lega e lasciare le amicizie sopraddette, di presente. Il qual partito non si accettando dal re, anzi giudicandosi dal papa istesso troppo duro, si indusse Cesare da sua santità, e ( come mi disse) per compiacere anco alla regina, ad un secondo partito, di depositare adesso lo stato di Milano , che fosse conservato e governato per nome del duca d’Orleans fino al termine d’anni nove con tutte le infrascritte condizioni, fare di presente l’investitura dello stato al duca d’Orleans, e a sua moglie e discendenti loro, di presente fare il contratto di matrimonio tra loro, e di presente dargli da godere l’entrate dello stato di Milano, detratte però le spese dei custodi e governatori e ministri d’ora e castellani, e tutti gli altri che giurassero fedeltà ed obbedienza : il governo di esso fosse dato ad un cardinale che piacesse al papa: e per compita cauzione del re e suo figliuolo, oltre le promissioni del re di Portogallo, e d’altri principi e mercanti e banchieri e due milioni d’oro, gli offeriva di dare, come per ostaggi, la figliuola promessa in mano di madama Renea, cognata del re cristianissimo, e il secondo figliuolo del re dei