358 paese, senza dubbio, per quanto mi hanno affermato i signori Scozzesi medesimi, e delli principali, se la regina d’Inghilterra fosse così un uomo, come è una donna, si solleveriano, e volontariamente verriano a mettersi nel suo dominio, nessuna cosa più desiderando , poiché sono tutti di una lingua medesima, che di veder anco un principe medesimo, ed una unione dell’isola, parendo loro di aver persa la speranza di poter veder mai più la loro regina nel regno, e temono che il loro regno non diventi, sì come succederà in breve, provincia di quello di Francia , con essere tolte loro le fortezze, levati dal governo, e finalmente comandati da governatori francesi, perdendo del tutto la loro libertà. Per queste cause avendo voltato tutto l’odio e mala volontà verso i Francesi, stanno bene con gl’inglesi, e parimenti gl’inglesi verso di loro, e la regina particolarmente, come quella che conosce questa loro volontà, e stima sopra modo il procedere che hanno tenuto di non aver mai mutata la religion cattolica, non ostante la vicinità, ed il mal esempio dello scisma che hanno avuto. Ora quanto al re di Francia 1 dico, che con questo v’ intervengono troppe cause e rispetti, perchè la regina stia bene seco; non parlo tanto per le pretensioni e querele antiche, le quali restano ancora vive, perchè con 1’ ultima pace ( per dire per digressione questo ) non furono accordate se non le cose ultime della guerra di Bologna, la quale fu restituita, e restò viva l’azione antica della pensione che pagavano i Francesi per la cessione della Normandia ed Aquitania, accresciuta con altri titoli di danari ricevuti o spesi per servizio di loro Fran- * Enrico li. I