un vasto Iago ; ma esaminando il corso della Salembria , il suo incassamento nella valle di Tempe , la direzione di due contrafforti che sembrano squarciati dall’acque per andare a precipitarsi in mare , si potrebbe asserire che quel bacino fu anticamente un lago. Ed altrettanto potrebbe dirsi de’ pialli che trovansi fra i monti, che hanno una strettissima apertura per la quale si precipitan Tacque formando delle cascate. La maggio* parte di quelle bocche , sono evidentemente opera dell’acqua accumulata, che nell’agire su d’una pietra calcaria o schistosa, avrà terminato col minarla, consumarla ed aprirsi cosi una strada. La natura non seguì in ciò una regola uniforme, rodendo l’argine più declive -, lia qualche volta diretto gli sforzi del fluido verso il fondo del bacino. Ho detto che superiormente a Dello , nel monte Par-