i4:6 -quei luoghi che l’immagine del caos, e l’impronta dello sconvolgimento. Se 'qualche montagna verdeggiante si distacca dal fondo granitico cfhe a-dorna e circosrcive l’orizzonte, delle nude rupi annerite dal tempo o ci-‘catrizzate dal fuoco celeste ¡interrompono tosto ‘il bel diversivo che pre-sèntavasi allo sguardo. Non più valli ìiiiiVerdite , ove -i ruscelli scorrono mormorando sotto le fiorite volte ! Il sorgere dell’aurora non vi desta giammai gli uccelletti, e le sue perle »On inumidiscono che l’impermeabile 'Superficie del granito , sul quale la ■rugiada -s’asciuga o forma degli specchi di ghiaccio, secondo l’orditìe delle stagioni. Giammai l’eco non risponde colà al canto delPussignuok); «la il gufo sinistro, l’aquila che vive nelle alte regioni 'dell’aria , «oli lo fantiò stridere col rauco ed acato lor grido. Gli abitanti di quelle cavità sono tartarughe, qualche rettile,