3« di essi si è ancora dato a quella parte si utile ed essenziale dell’arte di guarire. La chirurgia è tutta in mano degli Albanesi o di qualche ciarlatano che non conosce che gli unguenti, gli empiastri , qualche medicamento, che sono i tipi d«ll’ignoranza, e servono di tacita confessione d’un’in-sufficienza che arrossisce di palesare il suo debole. Se v’è qualche metodo passabile fra quelle grossolane operazioni , se ne trova moltis- * sime di fallaci ed erronee. Usano sovente delle formole cabalistiche, e siccome non traggono seco inconveniente di sorta , si può lasciar loro questo picciolo gusto, che lo era anche d’un saggio dell’antichità il quale pretendeva ridurre le lussazioni col mezzo di certe magiche parole. Ma le fratture del cranio, le percosse , le profonde ferite, l’apertura de’ vasi arteriali , non sono soggetti