1544
Per !' utile, che ne pcf-f,ano con finire .
 t6z DELL’ HISTORIA
riè fpefa , nè pericolo, risoluto di provare ogni fortuna, (¿f dì non deporre mai 1 armi , Je non, ò vinto per ultima neceffità , ò vincitore , perche Jia ceffata /' occafione deli adoperarle . Ma per ajficurare quanto più fi poffa quefti fuoi penfieri , /;ét non moftrare , eh' egli non fiimi le for%e , <èf gli ajuti de gli altri , ove fi tratta caufa commune j però fi è moffo a far fa-pa v a voi Signori quefti fuoi importantiffimi rispetti, ad aprirvi l'intrinseco dell' animo fuo , a ricercare , & procurare nuova congiuntione di quefta Republica co'l fuo regno , perche come filano uniti infieme i voleri é) le for%e dì quefti due Potentati , già fi può ftimare con ragione efferfi in buona parte proveduto alla ficurtà de loro flati j converrà Cefare dividere gli fuoi efferciti, indebolire le lue for^e , (¿f penfare non più ad ufurpare le cofe altrui, che a difendere le proprie. Però de fiderà il Rè , & ciò vvole , che per me vi fia particolarmente propofto j che la voflra artnata fi conduca alle marine della Puglia , ove trovandofi le terre fprovedute di prefidii, i popoli ottimamente affetti verfo la Re pub He a , & manifeflijjìmi nemici agli Spagnuoli, fi può Jper are di fare prefto notabili pro-grejji. Et ali incontro fi offerisce egli d. tenere jempre nel Piemonte , ò dove a voi piacerà, quindici mila fanti eletti, con i quali tenendo fi a freno le genti Imperiali, fi affittir* lo flato voflro da terra da ogni ingiuria : an%i pur il ducato di Milano , éf tutto lo flato del Duca dì Savo)a, eh’ è lo fteffo inte-reffe di Cefare , fi ridurranno in grave pericolo . In quefta prò-pofta dunque fe faranno maturamente tutte le cofe confederate, ficonofcerà affai chiaro , che vi concorrono tutti quei rifpetti, che ponno muovere un Prencipe a prendere i armi j la neceffa-ria difefa , & feteurià delle cofe proprie, la fperan^a appoggiata a certi fondamenti d accrefcere lo flato, la certezza d acquiftarfi un amico potente , éf fedele in ogni fortuna . Che la grandezza di Cefare debba ftimarfi j,ufficiente cagione a dover muovere la Republica a prendere i armi, per tenerfi lontani i maggiori pericoli, lo dimoftrano le fteffe deiberationi del Senato voflro , il quale con Jingoiare laude di coftan%a ha voluto per sì lungo tempo continuare nelle guerre , non lafcian-dofi ¡paventare da alcun pericolo, nè rimovere da alcuna fpe-