51 tezza della misura locale di superficie, a cui gli agricoltori si riferivano nelle loro risposte. Infatti nel ciflik Rethi si ottengono 8-15 kiassè per dit-miser, a Shijak 3-4 kiassè per dulum, nel ciflik Hamze 6 kiassè per ditar, in quello Bilognj 5-8 kiassè per ditar, a Kavaia fino a 8 kiassè per dulum. Vagliando tali dati e giudicando dalle colture esaminate noi deduciamo che la produzione del granturco è rimunerativa e si aggira dai 20 ai 30 quintali a ettaro. Possono esservi casi di maggiore 0 minore produzione a seconda dell’andamento dell’annata e della fertilità del terreno, in modo che nel ciflik Rethi possono ottenersi anche 40 quintali a ettaro, e a Tufina, ove il terreno per essere in colle non è fresco, e per giunta è bastantemente arborato, si raggiungono soli 13 quintali nelle buone annate. Lo stato economico degli agricoltori di quel villaggio dimostra la scarsa produzione del terreno; tutti o quasi tutti sono indebitati con i proprietari del vicino paese di Tirana. Il granturco ha in Albania le solite cause nemiche. Frequente è il carbone e forti sono gli attacchi delle larve dei lepidotteri in pieno campo, specie alle varietà tardive. Un danno però particolare alla regione, per l’elevato grado in cui si nota, sono gli attacchi delle cornacchie alle spighe. Di questi uccellacci l’Albania può dirsi invasa, e sono densi stormi che si vedono sui campi durante la raccolta e che assalgono 1 mucchi delle piante di granturco. Tabacco. — Dopo il granturco per importanza viene il tabacco. Nessuna azienda ne manca: son piccole colture che hanno principalmente lo scopo di soddisfare i bisogni delle famiglie rurali. Solo la parte esuberante si vende, ed essa va ad ahmentare nei centri abitati il minuto commercio che sei ve ai bisogni della gente non agricola. Il consumo del tabacco è elevato in Albania. Tutti fumano, anche le donne. Il solo tipo di sigaro di cui si fa consumo son le sigarette. Le condizioni favorevoli dell’ambiente fisico hanno agevolato il diffondersi della coltura; lo scopo ristretto però della produzione non l’ha fatta progredire molto. Essendo il consumo essenzialmente interno, non si sono studiati e scelti i tipi. Questo spiega perchè gli albanesi non abbiano una chiara conoscenza della varietà. Per loro tutte Je colture sono di tabacco comune, del paese cioè; ed invece noi riteniamo che le varietà sian parecchie. Solamente qualche varietà a caratteri ben differenti si è imposta alla conoscenza degli agricoltori. A Durazzo ci è stato detto di una varietà che si coltiva a Tirana, la quale va sotto il nome Kamlesc e dà un tabacco scuro e forte. Non ci fu dato di esaminare neppure un esem-