32 Pliocene inferiore; ciò che ci dimostra che il mare pliocenico ebbe ad insinuarsi a guisa di golfo tra l’anticlinale di Signa e quella del Tomori, arrivando fin quasi a Berat. Il Pliocene continua da Petrohondi a Kueiovo, dove segnalammo tracce di bitume e una piccola sorgente di oli minerali. Qua e là, come presso Liaparda, le argille plioceniche sono ricoperte da sabbie ghiaiose, cioè da quei materiali che abbiamo dimostrato essere di età astiana. Prima di arrivare a Molas però affiorano delle arenarie compatte che verosimilmente sono mioceniche. Da Molas al gomito del Devoli le condizioni sono particolarmente interessanti, poiché ci troviamo in presenza del prolungamento settentrionale dell’ellissoide del M. Tomori. Infatti il Mali Tomorit. è una serie di cime, alte 1200 m. al massimo, tutte costituite di calcare a Rudiste, regolarmente avviluppate dal mantello di Flysch, assai ben manifesto appunto al gomito del Devoli. Il Pliocene però si trova sparso un po’ dappertutto, evidentemente trasgressivo, e costituisce tutte le colline di Dumbrea occupate da folte boscaglie. Dal gomito del Devoli fino allo Scumbi e a Elbassan la valle si allarga notevolmente, dando origine ad una conca occupata qua e là da risaie. In questa conca estesi e assai belli sono i terrazzi, costituiti non di ghiaie, ma di un’argilla giallastra a struttura nettamente peli-tica. Il fatto che tanto lo Scumbi quanto il Devoli sboccano in pianura attraverso chiuse assai strette e di origine recentissima, ci suggerì l’idea che detti terrazzi siano stati depositati in un vasto lago che doveva estendersi da Elbassan a Murikiani e a Molas, comprendendo cioè parte del bacino del Devoli e parte di quello dello Scumbi. Una altra conclusione che risulta abbastanza chiaramente sia dall’esame delle condizioni topografiche, sia dalle esposte considerazioni, si è che il Devoli e lo Scumbi dovevano anticamente confluire e che la loro divisione di corso è di origine recentissima e cioè posteriore agli stessi depositi lacustri di età quaternaria. Poco prima di arrivare al bellissimo ponte di Elbassan le colline della riva sinistra dello Scumbi appaiono tagliate per un buon tratto, offrendo un evidente spaccato naturale. Esse sono costituite da una specie di Flysch, da banchi marnosi, ciottolosi, e da calcari arenacei a foraminiferi. Soprattutto le marne sono fossilifere, talvolta con ricchezza straordinaria; gli strati presentano qualche contorcimento, ma pendono in generale verso W. Nella parte stratigrafica abbiamo già parlato della ricca fauna miocenica che caratterizza questo livello.