*544 Che tenta ili animi de' Vinet. per me\\o del Cardinal di Ferrara . Sua oratio-nein Senato, con la quale vuole per/uadergli alla confedera tione col di Francia. ZJfordio. Lodala prudenza della Kepu-Mica. T.t perde r.onbakbia prima ac-conferititi a queflo trattate. Ido DELL* HISTORIA qualche mutatione negli animi de Vinetiani : deliberò d’ invitargli di nuovo con molte offerte a fare ieco confederatane contra Cefare . E perche 1’ auttorità della perfo-na acquiftaife più di fede , & di riputatone al negotio, fece per tal’effetto venire a Vinetia il Cardinale di Ferrara, il quale vi fù con molte dimoftrationi d’honore ricevuto; & dopo paifati li publichi complimenti, introdotto , com’ egli haveva ricercato, nel Collegio in au-dienza fecreta , parlò in tale fentenza. L oc cafone della mìa venuta in que fi a città, & la pro-pofta eh’ io fono per fare, come potrà per avventura effere ad altri cagione dì meravìglia, così doverà a voi Signori pieni dì prudenza apportare piacere , & confo la tione non poca ; poiché venendo io per nome cl un grandijjimo Rè a fare nuove inflante, dopo tante altre più volte fatte, dell’ cimicitia voftra, ¿T di nuova confederatone con quefla República , ciò vi può prejìare manifefto indicio ci una ottima continuata volontà di Francefco Rè di Francia verfo di voi , delle coje vojìre , (¿? d una grandiffìma fiima, eh’ egli fà di quefla República , & delle fue for%e. Ufficio hora farà di quella fomma prudenza, della quale viene a voi Signori, & al Senato voftro data particolare laude , il conofcere, & ben ufare la buona volontà di queflo Pren-cipe verfo il ben commune, il particolare commodo voftro j conofcere voi fteffi la grandeva , le for^e voftre , & conofcere infierne l opportunità , an%ì la neceffità , che vi porge la condi tione de tempi, & i difegni d' altri Prenci-pi, di abbracciare quefte grandi offerte , che vi fono fatte : le quali cofe io conofcendo, & ¡limando veramente ta- li , mi hanno fatto più volentieri prendere queflo carico, riputando non pur di fare in ciò il fervitio del Rè, a cui molto debbo , ma di procurare infierne la libertà , & la grandeva d Italia . Il non bavere voluto convenire pri-ma, & accettare altre propofte fatte dal Rè , è flato attribuito , non a tepide%xa à’ affetti one verfo la Corona di Francia, poiché di quefta ci fono certiffimi teftimonii, & recenti, & più antichi ¿ non a poca fede, che fi prefti al-