56 polarissimo del M. di Sigila (1097 m.) ad ovest di Beràt, e quello, veramente imponente, del Tomòr (Tomòr Grande 2418 m., forse il più alto monte dell’Albania vera e propria), continuato più a nord dal Siloves. A NW di Elbasàn comincia invece una importante catena calcarea, che rappresenta una delle linee orografiche e tettoniche fondamentali della regione: essa di inizia col M. Bridzula, col Peshter (795 m.) e col M. di Cusha (950 m.), poi si continua, di là dal Passo di Krabe, con ima dorsale più elevata, tagliata in due gole profonde dal Murdar e dal-l’Arzèn; a nord dell’Arzèn si prolunga col Maja Priskes (1207 m.), col Dajtit (1546 m.), col Mali Brars (1472 m.), col Maja Priskes vogel (1429 m.), col Mali Herrit (1170 m.), che costituiscono altrettanti massicci intaccati e quasi smembrati da gole profonde normali alla direzione della catena. Il prolungamento di questa a SE è invece rappresentato forse dal Mali Slipatit (1508) a SE di Elbasàn, essendo la valle dello Shcumbi a monte di questa città probabilmente ima valle di erosione. Questi rilievi calcarei preterziari, diretti tutti airincirca da NW a SE, presentano in generale le forme molli — a cupola o a dorsale — proprie della montagna media: caratteristico è l’ellissoide del M. di Signa, con la sommità rotondeggiante, inciso sul fianco orientale da valloni quasi paralleli, regolarissùni; anche i massicci su menzionati della principal catena settentrionale si distinguono per le sommità cupoleggianti o tabulari. Mancano le forme dell’alta montagna e quelle dovute all’erosione glaciale. Per vero non si può escludere che tracce di antiche glaciazioni si abbiano nel più elevato di quei rilievi, il Tomòr, che ha nella zona culminale forme più aspre; perchè, mentre fino o poco tempo fa il gruppo montuoso più meridionale della penisola nel quale fossero state riscontrate tracce glaciali era il Peristèr, posto più a nord del Tomòr e alquanto più elevato (2225 m.) (1), più recentemente il Martelli credette di riconoscere tracce analoghe, per quanto scarse e obliterate, nel M. Kiore (catena della Lungara), più basso del Tomòr (2018 m.), e posto assai più a sud. L’esp’orazione accurata dell’impor tante massiccio del Tomòr si raccomanderebbe perciò anche a questo riguardo; ma anche quando ne risultasse confermata l’esistenza di antiche glaciazioni, la zona da esse interessata non potrebbe esser che molto ristretta, sì da aver scarsa importanza morfologica. In misura di gran lunga maggiore han contribuito a plasmare le forme dei rilievi calcarei i processi carsici, ma a tal riguardo le osserva- (1) Cfr. Cvijic’ I. L'époque glaciaire dans la pénitisule des Balkans. «Annales de géographie », 1900, pp. 359-72.