70 tema, a nord ha i caratteri della steppa pascolativa, con vasti acquitrini, con sparse culture di mais nelle aree più asciutte, quasi priva di alberi e di abitazioni, mentre a sud, avvicinandosi al Semeni, diviene sempre più ricca di zone coltivate e di abitati, ricinti di vegetazione arborea; la Musakia meridionale, o marina, è quasi ovunque coltivata e più fittamente abitata, salvo ad est di Fjeri, sulla sinistra del Semeni, ove sono ancora delle aree acquitrinose. Gran parte della Musakia è inondata da novembre a marzo. Il possesso del terreno spetta in parte all’erario e a pochi grandi proprietari che vi hanno vasti latifondi, ove predomina l’allevamento del bestiame; intorno ai centri si sviluppa tuttavia la piccola proprietà, e qui predominano le aree coltivate, quasi soltanto a mais. Dati ufficiali attribuiscono alla Musakia, la cui area può calcolarsi in 900 kmq., ima popolazione di 30-32,000 ab., ma ignoro se in essi siano compresi i pastori che, come in seguito si dirà, vi discendono in autunno, e gli avventizi che convengono all’epoca dei raccolti del mais. Come appendice meridionale della Musakia può considerarsi la bassa pianura della Yiossa, che in prossimità del fiume è anche essa ben coltivata e abitata, mentre a sud, verso la laguna di Arta, trapassa in una steppa pascolativa (fig. 1); appendice settentrionale è la pianura di Cavaja, tra lo Shcumbi e il mare, aneli’essa in prevalenza una steppa intercalata da frequenti aree coltivate, ma molto povera di alberi; infine tutta la larga vallata del Semeni a valle di Beràt può del pari considerarsi come un grande golfo con cui la pianura marginale dell’Albania si addentra nella zona collinosa. Prima di raccogliere le nostre osservazioni sopra il tipo e la distribuzione dei centri abitati, è opportuno premettere che la carta austriaca al 200,000, che è pur il principale sussidio cartografico per lo studio della regione, non fornisce affatto, per riguardo alla distribuzione dei luoghi abitati, ima rappresentazione adeguata; infatti quelli che dalla carta potrebbero ritenersi come villaggi, non sono tali nel senso più comune della parola, poiché, come si vedrà, risultano da aggruppamenti di abitazione molto sparse; inoltre i diversi segni usati nella carta (un quadratino nero o un gruppo di quadratini, im circoletto bianco, ecc.) non rispondono a differenze reali. Il tipo prevalente di dimora in tutta la Musakia è la casa di argilla cotta al sole o di fango. Le case più modeste e le capanne hanno le pareti formate da ima intelaiatura di canne sulle quali è disteso esternamente e internamente imo strato di fango ; gli angoli sono sostenuti da pali ; il tetto è di paglia o di frasche ; la porta è piccola, le finestre piccolissime o del tutto mancanti (fig. 2-3). Esistono, anche, ma più rare, capanne fatte solo di paglia, di frasche e piccoli tronchi. Le abitazioni più grandi hanno anch’esse quasi sempre uno scheletro di