35 dei monti di Tirana, anticlinale, più o meno rovesciata verso W, che si estende a perdita d’occhio verso ST. Da Ipia a Tirana il percorso è assai ameno, poiché si attraversa una delle regioni albanesi più floride per la rigogliosa vegetazione; però dal lato geologico assai poco c’è da osservare. Tutta la serie di colline ohe si trova tra l’Erzen e il fiume di Tirana (che poi prende il nome di Ismi) è costituita quasi esclusivamente da terreni pliocenici. Egualmente dicasi per il tratto da Tirana a Durazzo nel quale non si incontrano che terreni pliocenici e cioè: argille piacenziane, marne nullipo-riche e sabbie gialle e rossastre astiane. La disposizione tettonica di questi materiali è assai irregolare, però non crediamo di esser lungi dal vero ammettendo che si tratti di una piatta anticlinale pliocenica, piti o meno ond ulata per la presenza di sinclinali secondarie. Fra questa anticlinale e la collina di Durazzo si estende una vasta pianura, occupata da paludi e lagune che, con ogni verosimiglianza, ricolmano la sottostante sinclinale. La collina di Durazzo è assai interessante, poiché presenta una bella serie di terreni del Miocene superiore e del Pliocene. Tanto i dintorni di Durazzo, quanto le colline di Tirana sono compresi nei rilievi geologici del Nopcsa (1) e del Vetteks (2); il primo però riferisce i terreni in questione all’Eocene, ipotesi che è contraddetta, come diremo tra breve, dai nostri reperti paleontologici, il secondo dà invece troppa estensione ai terreni miocenici in confronto ai pliocenici. La collina in discussione è costituita da una serie prevalentemente arenacea, con pendenza di 40° verso E e con direzione NNW-SSE. In essa, come mostra la fig. 5, Tav. II, possiamo distinguere i seguenti livelli: 1. Arenarie a grana lina, friabili, intercalate a banchi di arenaria più tenace, e a piccoli letti ciottolosi. In questa zona più alta si raccolgono nelle parti più elevate: Neritina mutinensis, Melania tubercu-lata, Melanopsis impressa, Melan. narzolina, ecc. 2. Argille azzurre con Murex trunculus, Dentalium sp. e altri fossili marini indeterminabili. 3. Marne gialle a struttura pelitica, zeppe di nullipore. 4. Sabbie con banchi ciottolosi. Nel capitolo stratigrafico di questo lavoro abbiamo già discusso sugli strati del n. 1 che abbiamo riferito al Pontico. Le argille azzurre del n. 2 sono identiche a quelle che in parecchi siti ci fornirono fossili piacenziani. Infine gli strati n. 3 e 4 rappresentano il regolare svolgiti) Nopcsa Fr. Op. cit., 1905. (2) Vetters H. Op. cit., 1907.