Osservazioni morfologiche sull’Albania centrale. Prof. ROBERTO ALMAGIÀ. La presente nota è intesa a riassumere e coordinare brevemente alcune osservazioni preliminari sulle condizioni morfologiche di una parte dell’Albania meridionale e centrale, che fu percorsa da me, in compagnia del Prof. G. Dal Piaz e del Dott. A. De Toni, in una escursione compiuta ne] settembre 1913 sotto gli auspici della Società italiana per il Progresso delle Scienze. La regione attraversata può essere aU’incirca compresa in un trapezio, i cui vertici siano segnati dalle città di Yalona, Beràt, Elbasàn e Durazzo; a maggior delucidazione accenno tuttavia in poche righe aU’itinerario percorso. La strada da noi seguita fra Valona e Beràt, risale dapprima le basse colline plioceniche e mioceniche alle spalle di Yalona per scender subito pel Passo di Cocit nella valle della Sucizza e poi pel Passo di Armèni (203 m. a) (1) in quella della Viossa, ove furono visitati i giacimenti bituminiferi di Selenizza, Ressulé e Romsi, notevoli anche per alcuni interessanti fenomeni morfologici. Da Selenizza si sale il gruppo collinoso dei Malacastra scendendo poi pel Passo di Visit nella valle della Janizza, affi, del Semèni, e di là pel Passo di Signa (720 m. a) nella valle del F. di Beràt, il principale dei corsi d’acqua formanti il Semeni. A procurarci una miglior conoscenza dei dintorni di Beràt, valsero due escursioni, una lungo il fiume a valle della città fino al ponte di Husein, l’altra nella zona ad oriente di Beràt fino alle falde del M. Tomòr, l’imponente massiccio calcareo (2418 m.), che domina tutta l’Albania meridionale. Da Beràt a Elbasàn si seguì la via che per Cuciova e Fràsceri raggiunge la valle del Devòl e risale poi questo fiume fino alla larga zona pianeggiante, che, senza uno spartiacque sensibile, unisce il bacino del Semeni a quello dello Shcumbi. Da Elbasàn, anziché tenerci alla via più comunemente battuta che mena a Durazzo lungo lo Shcumbi, (1) Sono segnate con a le quote derivanti da misure all’aneroide fatte dallo scrivente; le altre sono desunte dalla carta topografica austriaca al 200,000.