70 Agrumi. — La loro importanza è minima, eppure potrebbe essere notevole date le condizioni di ambiente, specie a Yalona, ove non manca qualche promettente agrumeto. Si coltivano aranci, hmoni, mandarini. Per il passato gli agrumi si moltiplicavano per margotta: ma la gommosi diffusasi, e di cui son pieni i vecchi agrumeti, ha fatto sentire il bisogno di un porta innesto. A Valona alcuni ritirano da Kimara delle piante che pare siano limette e su di esse innestano, ma adesso comincia a diffondersi la conoscenza che il migliore porta innesto è l’arancio amaro. La coltura non ha niente di quelle diligenti cure che si dànno nelle nostre zone agrumarie. L’impianto è trascurato: un lavoro generale a zappa di 25 centimetri di profondità e poi si fanno, a distanza di 4 metri da centro a centro, le buche che debbono accogliere le piante, e che hanno appena 50 centimetri di lato. Gli agrumeti in produzione ricevono appena una zappatura all’anno. Non tutti concimano, e chi lo fa dà ogni due anni 25-30 kg. di escrementi ovini a ciascuna pianta. La potatura è trascurata e spesso per rimettere l’albero bisogna fare grossi tagli sul vecchio. L’acqua si fornisce da maggio a settembre una volta ogni 15 giorni. Noce. — È un albero che non manca mai nei latifondi. Esso è oggetto di riserva da parte del proprietario del terreno, il quale, mentre cede al contadino tutto il godimento delle frutta del podere, riserva a sè in tutto o in parte le noci. Alcune volte è solo un terzo del prodotto che si concede al contadino, altre volte una metà. Non è il caso di parlare di coltura. L’albero viene su come vuole la natura e nessuna opera svolge l’uomo, salvo che la raccolta. Alberi da frutta. — Non mancano-nei poderi, ma non costituiscono una vera coltivazione. Potrebbero avere notevole importanza, mentre adesso soddisfano il limitato consumo locale. Non manca qualche buona varietà. Ad esempio, il cotogno, dei cui frutti si fa largo consumo, ha pregiate varietà a frutti grossi.