73 Il tipo di abitazione permanente della pianura è il ciflik (casale o masseria). Esso consiste di tre o quattro edifici ricinti da una siepe di canne o di altri arbusti e costruiti quasi sempre in argüía: il più vasto serve di abitazione; un altro, lungo e stretto, è la stalla, gli altri albergano il pollaio, dei magazzini, ecc. (fig. 4). Pochi ciflik nuovi o rinnovati hanno sostituito la pietra all’argilla. Un gruppo più o meno numeroso di ciflik, con accompagnamento di capanne e abitazioni temporanee, forma il villaggio; ma poiché ciascun ciflik ha di solito intorno a sè zone coltivate e spesso anche qùalche filare di alberi, ne deriva che i villaggi sono in genere molto sparsi e occupano un’area assai larga. Tale è il caso di Bishkesmi (forse 40 case in tutto), di Piràr e di Veri, che sono i tre maggiori villaggi della Mu-sakia settentrionale. Talora un gruppo numeroso di ciflik è ricinto da una larga siepe alberata, come accade a Novosela sulla destra del Se-meni. Villaggi con case molto più ravvicinate e ammucchiate si trovano sulle prime propaggini delle colline: tali Ardenizza a piè delle colline di Gurizza; Mifoli, Scrofotina, Cercovina, Oshtima sulle basse colline prospicienti la laguna di Arta. I soli centri della Musakia che non abbiano fisionomia soltanto di paese agricolo sono Fjeri e Ljushna. Fjeri, posto tra le due Musakie, allo sbocco della valle della Janizza, in prossimità del passaggio più frequentato del Semeni, ha forse 2000 ab., in maggioranza Cutzova-lacchi ortodossi (1); un bel monastero ortodosso sorge di là della Janizza. Anche qui la maggior parte delle vecchie case sono di argilla; ma la cittadina ha anche un buon numero di edifìci nuovi, all’europea, dovuti alle cure del maggior proprietario della regione, Omer pascià. A Fjeri si concentra la produzione del fieno della Musakia; inoltre vi fiorisce l’industria delle stoviglie di argilla. Ljushna (fig. 5), posta al confine settentrionale della Musakia, sulla destra di un fìumieello, a piè delle colline (40 m.) è una cittadina di circa 2000 ab., con case in gran parte fatte con mura a secco e un minor numero di capanne in argilla; era fino a pochi mesi fa capoluogo di tutta la Musakia, prima che anche Fjeri venisse eretta a sede di un caimacán-, è il centro principale degli scambi fra la zona collinosa e la pianura, e come tale ha un mercato frequentatissimo il lunedì. L’estrema parte nord della Musakia, occupata anche nella stagione secca da vasti acquitrini, è quasi disabitata; ed anche la pianura di Cavaja, solcata dal F. Darci, è una steppa poco abitata: non vi sono (1) Cfr. la carta annessa al recente scritto di J. Cvijio',Die ethnographische Abgrenzung der Völker auf der Balkanhalbinsel; «Peterm. geogr. Mitteil. », 1913, maggio. 5*