LE COLTIVAZIONI. Capitolo I. La produzione della terra. La produzione della terra in Albania si fonda in gran parte sulla coltivazione delle piante erbacee. Gli alberi fruttiferi non vi hanno quella importanza che ad essi spetterebbe per le condizioni fisiche delle zone coltivate, in alcuni luoghi favorevolissime al fiorire di una arboricoltura. Generalmente l’albero fruttifero si mostra in vicinanza dei centri abitati. A Durazzo, negli orti, non mancano peschi, fichi, mandorli, cotogni ed anche agrumi; a Valona alle specie suddette si associa estesamente l’ulivo in rigogliosi uliveti, i quali si notano anche altrove: a Berat, ad esempio, a Elbassan, a Pekini, a Tirana, a Kroja. Fra tutti gh alberi l'ulivo è quello che assume maggiore importanza per estensione di coltura e per valore di prodotto. La sua coltura costituisce ima larga fascia che interrottamente si svolge nella zona marittima, e che risale alcune vallate fino a raggiungere l’interno della regione: ad esempio, Elbassan e Berat. Essa si allontana in certo modo dai centri abitati, ed infatti sulla collina di Malakastra fra Valona e Berat non mancano uliveti di una certa importanza. La vite invece non ha alcuna importanza; anzi la sua coltura è del tutto rara. Essa veramente mai ebbe posto di onore nella agricoltura albanese, vietando la legge religiosa musulmana l’uso di bevande alcooliche fermentate; ma le malattie crittogamiche infierite or non è molto hanno dato il colpo di grazia. I viticultori musulmani che poco simpatia avevano per la loro pianta, piuttosto che tentare di combattere i malanni, abbandonarono addirittura la coltivazione. Adesso questa si mostra sporadicamente in qualche luogo: nei dintorni di Valona, presso i cristiani di Krionero e di Arta, nei dintorni di Fieri, a Manik e a Shijak presso Durazzo e in qualche altro posto. Un albero che si è attribuito all’Albania è quello del pistacchio.