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in qualche punto anzi l’idrografia è incerta; anche di estate si hanno zone acquitrinose, mentre poi nella stagione delle piogge una parte molto notevole della piana deve essere inondata. A sud il Devòl incide oggi con la sua valle i depositi lacustri, e il suo letto attuale è accompagnato da un magnifico terrazzo, largo sulla sinistra 1-1 % km. e alto 30-40 m. sul letto stesso. Si tratta in conclusione di un vasto lago che esisteva certamente ancora nel pliocene e riceveva le acque del Devòl e dello Shcumbi superiore; esso aveva forse dapprima il suo sfogo verso sud, e, come vedremo, si prosciugò, quando, in seguito a un sollevamento della regione, il suo emissario meridionale — il Devòl attuale — incise più profondamente il suo letto, mentre un altro sfogo si apriva, attraverso i rilievi miocenici che chiudevano il lago a ovest, nella gola già ricordata che oggi lo Shcumbi traversa tra Cengel e Murikjani.
    L’altra grande sinclinale è quella interposta fra la serie delle colline di Gurizza, Ciocut e della Malsija di Cavaja e i rilievi più orientali dei colli di Dushcu, dei Calcumani, ecc. Questa sinclinale, a sud forma la piana della Musakìa orientale, riempita da alluvioni recenti, nel centro ò ancora in parte paludosa e occupata da vasti acquitrini (Liceni Tarbuf ), e a nord forma la vasta pianura alluvionale di Cavaja, solcata da piccoli fiumi che si scaricano nella baia di Durazzo.
    Le altre pianure costiere, come la Musakìa occidentale e le pianure percorse dalla Yiossa inferiore e dal basso Semeni, rappresentano conquiste recenti della terraferma sul mare: i fiumi vi corrono serpeggiando in meandri e le inondano quasi interamente nella stagione piovosa. Anche durante l’estate permangono del resto larghe zone acquitrinose, e vaste lagune, bassissime, di area variabile, si allineano lungo la costa. La maggiore è la laguna di Kravasta tra le foci del Semeni e dello Shcumbi, separata dal mare per un lungo lido tagliato in un sol punto; a noni è la laguna di Durazzo, divisa dal mare a nord e a sud da lidi sabbiosi, a ovest dalla collina pliocenica'del Mali Durcit (M. di Durazzo), comunicante col mare per due aperture (la così detta Porta Romana a nord del M. di Durazzo e il canale ad est della città) ; infine a sud è la lagima di Arta, separata dal mare a sud da una serie di bassi rilievi terminanti a C. Peschiera, ove im angusto canale apre la comunicazione col mare; a nord da un cordone sabbioso con dune (1).
    La linea di costa è ovunque assai mutevole, specialmente alle foci dei fiumi, ove sembran esser avvenuti mutamenti notevoli anche nel-
    (1) Data la stagione in cui noi percorremmo il paese, non ci fu possi* bile di fare indagini speciali su queste lagune costiere, che per molti riguardi dovrebbero esser oggetto di uno studio particolare.