65 deirilliria, alla quale il vicino fanne Shcumbi, l’antico Genusus, offriva, come adesso, la miglior via di accesso ed era perciò risalita da una vecchia strada commerciale. Epidamno fu fondata, secondo la cronologia tradizionale, nel 627 a. C. dai Corciresi e dai Corinzi e fiori dapprima come porto di importazione dei prodotti industriali greci e di esportazione dei prodotti greggi illirici. Più tardi crebbe di importanza come intermediaria. agli scambi tra la penisola balcanica e l’italica; tuttavia, finché questi scambi si fecero per opera dei coloni della Magna Grecia, i porti più meridionali, e soprattutto Corfù, ebbero il sopravvento. Ma quando il centro d’Italia si trasferì a Roma, e Brindisi divenne l’emporio del traffico con l’Oriente, Durazzo, al pari di Apollonia, si avvantaggiò della sua posizione più centrale, e presto acquistò gran valore anche come porto d’imbarco per gli eserciti destinati nell’illirico e in Macedonia, la •via Egnatia, la grande strada militare dall’Italia alla Macedonia, aperta sin dal II secolo a C., si iniziava così da Durazzo, come da Apollonia con due rami che si riunivano poi nella valle dello Shcumbi, lungo la quale, sulle tracce della più antica strada commerciale illirica, la nuova via romana si addentrava fino al lago di Ochrida per scender poi verso Salonicco. Se nella lotta di concorrenza fra Durazzo e Apollonia, quest’ul-tima fu nei primi tempi della dominazione romana preferita, almeno come porto militare, per la maggior vicinanza alla costa italica; a partire dal I secolo a. C. peraltro, Durazzo acquistò decisamente il primato, probabilmente perchè offriva un approdo più ampio e sicuro, onde la sua grande importanza nel periodo delle guerre civili e ancora molto più tardi. Gravemente danneggiata da un terremoto nel 314 d. C., la città risorse tuttavia, come capitale prima delYEpirus nova, poi di un Thema dell’impero bizantino, ma il suo fiorire fu sempre legato strettamente - è importante notarlo - a quello di Brindisi (1 ). È perciò che quando, nel tardo Medio Evo, il commercio marittimo dell’Italia si concentrò sempre più da un lato sul Tirreno ad Amalfi, Pisa e Genova, dall’altro sull’Adriatico a Venezia, Durazzo cominciò a decadere. Tuttavia essa albergava ancora numerosi coloni amalfitani e veneti, che vi esercitavano il commercio, quando nel 1081 fu presa da Roberto il Guiscardo (2), e continuò (1) Cfr. per quest« notizie: Zippel G., Die römische Herrschaft in lllyrien bis auf Augustus. Lipsia, 1877, specialmente pp. 91 e sg.; Tafel Th. P. Via militaris Romanorum Egnatia, ecc. Tubingae, 1841; e soprattutto l’ottimo articolo Dyrrhachion del Philippson nella Real Encyclop. der hlass. Altertumwiss. del Pauly-Wissowa. (2) Cfr. Anna Comxexa, Alexias Lib. IV passim. L’Alexias contiene qua e là molte notizie sulle condizioni di Durazzo e della regione circostante nei secoli xi e sii. Si rileva che l'influenza veneta era già assai forte a Durazzo; furono i Veneti, venuti in aiuto dei Bizantini, che difesero la cittadella contro il Guiscardo. 5