132 il pagamento è fatto in denaro, la qual cosa avviene ad esempio presso Durazzo per gli orti, i quali sono di sovente affìttati in ragione di circa lire 300 per ettara. Canone di fitto. — Il canone di fitto si paga quasi ovunque in mais e la quantità corrisposta per unità di superficie è diversa da luogo a luogo : A Sukthi, nella valle dell’Herzen, si pagano 30 oke di mais (chilogrammi 42.50) a dulum (metri quadrati 1000 circa), pari a circa chilogrammi 425 per ettara, e poiché il mais costa sul posto circa lire 16 a 19 a quintale il canone pagato corrisponde a lire 68-81 per ettara. Ad Hamze, presso Tirana, si pagano 8 kiasè di mais (chilogrammi 85 circa) a ditar (metri quadrati 3000 circa) per i terreni irrigui ed 1 kiasè e mezzo (chilogrammi 64 circa) per i terreni non irrigui; i quali canoni, in base ai prezzi prima indicati, rappresentano una somma di circa hre 45 a 54 per ettara, nei terreni irrigui, e di circa lire 34 a 40 nei terreni asciutti. A Valias, ciflik situato nella vallata dell’Humi Tirana, si corrispondono pure 2 kiasè di mais a ditar per i terreni irrigui, ed 1 solo kiasè (chilogrammi 42.50) per i terreni non irrigui; si avrebbe quindi un canone ad ettara di circa lire 45 a 54 nei terreni irrigui, e di lire 23 a 27 circa nei terreni asciutti. A Bilogn pure situato nella vallata dell’Humi Tirana, si corrispondono per 100 ditar (di metri quadrati 2600 circa), ossia per ettari 26 approssimativi, 15 carichi di mais del peso di 110 oke ciascuno (chilogrammi 157), pari a quintali 23.50 circa, che, al prezzo locale di lire 17 a quintale, rappresentano un valore di lire 399.50, corrispondente quindi ad un canone di circa lire 15 per ettara. A Juba, situato nella bassa valle dell’Herzen, per un podere di 15 dulum, corrispondenti a circa ettari 1,5000, si pagano 15 kiasè di mais (quintali 6.37) e 6 kiasè di avena (quintali 1.38) che, al prezzo di lire 18 il mais e di lire 15 l’avena, dànno lire 133.35, corrispondenti ad un canone di circa lire 90 per ettara. I detti canoni di fitto sono indubbiamente elevati in molti casi, tenuto conto del sistema primitivo di coltura e delle particolari condizioni di ambiente; devesi però osservare che gli affittuari pagano esclusivamente il canone sul terreno coltivabile, mentre non pagano nulla per il pascolo dei loro animali negh altri terreni del proprietario, almeno fino ad un certo numero di capi di bestiame ; e poiché l’utile maggiore ricavato dagli affittuari è quasi certamente quello sul bestiame, ne consegue che il canone di fitto risulta essere effettivamente, almeno nella maggior parte dei casi, molto basso.