68 piccola, ma sicura ròcca (1). Ricordata da tutti gli itinerari del tardo impero come scalo del traffico tra l’Epiro e Brindisi, sede vescovile nel V secolo (2), acquistò poi notevole importanza al tempo delle spedizioni normanne e delle crociate; col nome di Valona, che sembra metatesi di Aulona, o anche Laualona o Lavellona, è menzionata in tutte le carte nautiche italiane dal secolo xiu in poi. Il periodo, pur assai breve, di dominazione o meglio di protettorato da parte di Venezia ha pur lasciato qualche traccia: si vuole infatti che alle cure della Repubblica siano dovute le vaste piantagioni di ulivi che fan corona alla città dal lato di terra (3). Nel 1417 fu occupata per la prima volta dai Turchi, che se ne servirono assai di frequente come di stazione per la flotta militare, specie nei replicati tentativi contro la Puglia (4); perciò la città conservò una notevole importanza ancor per tutto il secolo xvi (5) ; ma dopo la fine di questo decadde rapidamente, col decadere della potenza marittima ottomana (6). Pur tuttavia oggi Valona resta senza dubbio il maggior centro marittimo di tutta l’Albania, sebbene sulla cifra degli abitanti oscillino assai i còmputi; essa non dovrebbe esser peraltro inferiore ai 4000 (7). Lo scalo dista, come è noto, circa quattro chilometri dal mare e consta di un piccolo pontile e di quattro o cinque edifici; i piroscafi ancorano a 300 o 400 m. dalla costa. L’articolo più importante pel commercio (1) La linea di costa, nella parte nord della baia di Valona. ha subito molto probabilmente mutamenti assai notevoli anche in età storica; la penisoletta terminante a C. Peschiera era un tempo un’ isola e come tale è rappresentata ancora nelle carte dei secoli xvi e xvn. (2) Farlati, lllyr. sacrum, t. VII, pp. 397-98. (3) Costruzione veneziana è anche il fortilizio di cui rimangono le sostruzioni presso lo Scalo. (4) Cfr. Jorga, Op. cit., voi. II, pag. 278, 282 e sg., 380. Nel 1504 vi si trovavano 29 navi. Ibid., pag. 287. (5) In una stampa veneziana della seconda metà del Cinquecento, della quale parlerò in altro lavoro, Valona è figurata come città grande e fortificata, e anche il forte presso lo Scalo è messo bene in evidenza. (6) Il fatto che ancora nel 1690 Venezia fece un tentativo per riprender Valona e la occupò effettivamente per alcuni mesi, dimostra che tuttavia se ne riconosceva l’importanza oome stazione navale. A quel tempo Valona era ancora « crebris circum septa turribus, instructa etiam arce ». Cfr. Gratiaxus Johann., Bistorta Veneta, lib. XX. (7) Lo Hahn (Alban. Stud., pag. 60 e sg.) contava circa 400 case (2000-2500 ab.); un censimento ufficiale turco del 1900 dava 2213 ab. (Baldacci, La popolazione dell'Epiro, in « Boll. Soc. Geogr. » 1900, fase. II), ma il Baldacci non attribuisce alcun valore a questa cifra e assegna invece alla citta 8000 ab. Il Galanti dà la cifra di 5000; il Patsch 4000 in tempi normali, un migliaio di più da ottobre a marzo, quando convengono i lavoranti per l’olio.