57 zioni da noi fatte sono assai limitate. Nel gruppo dei M. Saacizza e Hon le larghe groppe molli e ondulate sono incise o separate da doline poco profonde e in parte già riempite, o da conche più ampie, ma piatte e mal definite, talora fuse insieme, in modo da formare dei larghi valloidi, senza alcuna traccia di acqua. Verso il mare i fianchi ripidi sono incisi da valloni, pur essi secchi, e presentano tracce di terrazzamento: si delineano cioè a diverse altezze dei ripiani all’incirca paralleli alla costa, separati da gradini più ripidi, e corrispondenti forse a diversi livelli di erosione carsica. Tutto il gruppo è di una aridità desolante; mancano sorgenti, e l’acqua deve trovarsi a profondità molto notevole; essa sgorga alla base del gruppo in parecchie grosse polle al livello del mare, di cui le più importanti sono quelle di Krionerò. In complesso, si ha l’impressione che i processi carsici siano in uno stadio di vecchiaia assai avanzata. Analogo carattere sembra avere il fenomeno carsico nell’Acrocerau-nia e nella catena del Grivas. (1) Anche nell’ellissoide calcareo del M. di Signa manca ogni traccia di circolazione superficiale, mentre una copiosa sorgente si ha al contatto col flysch eocenico che lo avviluppa, presso il paese di Signa. Quanto al gruppo del Tomòr, sembra risultare dalle osservazioni del Baldacci (2) che siano frequenti in esso le grandi doline a pareti piuttosto ripide e a fondo piatto, erboso, ed anche cavità maggiori, analoghi ai campi di taluni gruppi calcarei abruzzesi, con i quali il Tomòr sembra presentare molteplici analogie dal punto di vista morfologico. In tutto il gruppo l’assenza di acque in superficie, al disopra di 1000-1200 metri, sarebbe, a quanto ci fu riferito, generale. Giova ricordare che, secondo le ricerche dello Cvijic’, anche in tutta la regione dinarica i processi carsici sono attivi da epoca assai antica, certamente preglaciale (3). B) La parte maggiore dell’Albania centrale, da noi percorsa, è costituita da rilievi terziari. Il flysch eocenico, con una facies assai analoga aH’appenninica, riveste i calcari secondari tanto al M. di Signa, quanto sul Tomòr; più esteso è il miocene, con arenarie, argille, talora bituminifere, e conglomerati, come in molte zone dell’Emilia; non manca neppure la formazione gessosa. Presso il mare (M. di Durazzo, Malsija di di Cavaja, Malacastra ecc. ) appare il pliocene con argille azzurre e sabbie. (1) Cfr. Baldacci A. Die westliche akrokeraunische Gebirgskette; « Mitteil, k. k. geogr. (leselisch. » Vienna, 1896, pp. 802-08 e Itinerari albanesi (1892) in « Memorie Soc. Geogr. Ital. », 1896, pp. 388 gg.; Martelli A., Scritto dt. (2) Baldacci A. Itinerari albanesi, già cit.. pp. 89 sg. (3) Cfr. Cvljic’, Scritto cit.