62 una distanza di 70 centimetri e i semi si mettono sulla riga a 25 centi-metri. Le bamie crescono mentre maturano le cipolle ; in luglio si tolgono queste, si zappa il terreno e sulla linea mediana dell’aiuola si pongono i cavoli. Se invece di questa successione si sceglie l’altra che parte dai pomodori, si dà a questi il lavoro profondo e la concimazione. A fine aprile si trapianta mettendo lungo i margini delle aiuole, che come le precedenti sono larghe metri 1.50, le piantine di pomodoro a distanza di metri 0.45 l’ima dall’altra, e lungo la linea mediana si seminano i cetrioli; in luglio si zappa e dopo vicino ai pomodori si piantano i cavoli che rimangono soli sul terreno quando hanno dato i frutti le precedenti colture. Capitolo III. Piante arboree. Olivo. — Abbiamo già detto che l’olivo costituisce in tutta la zona marittima albanese la coltivazione arborea più importante. La sua diffusione si deve non soltanto alla natura del suo prodotto e allo adattamento della sua coltivazione, ma anche alle favorevoli condizioni di vita offerte dai terreni in colle della zona. Riportiamo la fotografia di un ulivo della contrada Tufina nei pressi di Tirana, il quale sorgeva in terreno a vero dire piuttosto arido (vedi fig. 5). La coltivazione di questa specie arborea non è fatta in un modo in tutta l’Albania. A Tufina è addirittura trascurata, forse per la particolare e strana forma di proprietà ivi esistente. Il proprietario dell’albero non suol essere il proprietario del terreno: questo quasi sempre appartiene a poveri agricoltori, quello a famiglie borghesi di Tirana, e le due proprietà si tramandano ciascuna per proprio conto. Naturalmente una coltura fatta in simili condizioni non può proprio fiorire. Maggiori cure si hanno altrove: a Yalona, a Berat, a Kroja, a Scu-tari. La figura 6 che riportiamo mostra un uliveto dei dintorni di Kroja, ove non mancano quelli anche meglio mantenuti. Ne abbiamo visti nella stessa contrada in terreno ben sistemato a terrazze e con piante in accrescimento ben allevate. Le varietà coltivate son parecchie, ma noi opiniamo che alcune di esse abbiano una stessa origine: da una varietà cioè che nell’adat-tarsi nei singoli luoghi e a seconda dello stato di freschezza del terreno abbia modificato un po’ qualche carattere della foglia e del frutto. Comunque ecco le varietà dei luoghi visitati.