153 Santo Spirito, Valenza, Vienna, e Granoble; e quivi è un parlamento di cinquanta consiglieri, e governatore è monsignor di San Polo Queste due provincie sono poco fertili. Avendo parlato di quelle qualità della Francia che mi sono parse necessarie, dirò dell’animo di questo re cristianissimo verso e contra li principi cristiani ed infedeli, e massime di quelli che più importano, e conseguentemente verso vostra serenità. Il re cristianissimo tien buon conto di questo papa % perchè sua santità con sua maestà fa professione d’esser neutrale fra lui e Cesare, e però con questo mezzo il pontefice si tien fuora della lega del 15323 ; con che pare al re cristianissimo aver guadagnato assai. Di tutti i trimonio con Anna ereditiera di Tenda e Ventimiglia, il padre della quale fece dono allo sposo, in quella occasione, di tutti gli stati suoi. 11 conte Renato fu figliuolo naturale di Filippo Senzaterra fratello del duca Amedeo IX di Savoja, legittimato nel i5oo dal duca Filiberto il Bello figliuolo legittimo dello stesso Filippo e di Margherita di Borbone, ma poi per odio della moglie di detto Filiberto, obbligato a ricoverarsi in Francia presso Luisa di Savoja , figlia legittima essa pure di Filippo e di Margherita , maritata al conte d’Ango-lemme cugino germano di Luigi XII. Di questa duchessa d’Angolemme nacque, come è noto, Francesco I re di Francia, del quale per conseguenza il conte Renato, contemplata la sua legittimazione, fu zio, e il conte Claudio,del quale in questo luogo si discorre, nipote. Il conte Claudio succedette nel governo di Provenza al padre suo, morto nella battaglia di Pavia, e fu lodato di molta tolleranza religiosa. 1 Francesco di Borbone conte di San Paolo. Condusse molto indecorosamente le guerre del i5a8 e 29 in Italia. a Alessandro Farnese, eletto papa il 12 ottobre i534 sotto il nome di Paolo III. 3 Allude alla lega difensiva contro la Francia stretta nel secondo convegno di Bologna tra Carlo V, e Clemente VII insieme ai principi e repubbliche italiane, tranne Venezia ; lega la quale peraltro lo stesso Clemente VII si vantava coi cardinali francesi dover piuttosto tornare in favore che in danno del loro re , perchè , diceva egli « quel eh* io ho fatto per l’imperatore sono state « due righe sopra un foglio di carta, mentre egli in questa fiducia ha levato « dall’ Italia un esercito n.