156 maestà con Cesare è tale. Al tempo che io andai in Frail-eia, mi parse conoscere che l’animo suo fosse tutto vollo alla recuperazione dello stato di Milano e della contea d Asti, per la ragione ch’egli diceva che avevano i suoi figliuoli per madama Valentina, figliuola legittima del duca Galeazzo Visconte, maritata in monsignor duca d’Orleans, per la cui dote gli fu data la contea d’ Asti. E pretende successione allo stato di Milano adducendo ancora un’investitura che fece Massimiliano al re Luigi XII; sebbene il re cristianissimo rinonciasse al ducato di Milano e contea d’Asti e a tutta Italia '. Egli in persuadere Cesare a questa dedizione pianamente e d’accordo non pretermesse alcun mezzo amorevole per via delli oratori dell’uno e dell’altro, e di Clemente pontefice, il quale più volte per manifesti nunzii ha tentato Cesare, e per via della regina di Francia % e di quella di d’Ongheria3, e d’altri molti. E non polendo condur Cesare ad alcuna condizione, se bene diede Cesare sempre buone parole, nè mai l’ha levato di speranza ( dicendogli, come m’ha detto 1’oratore di Cesare medesimo ed altri molti, non poter soddisfar sua maestà cristianissima allora, per la fede data al duca di Milano, ma che quando quello stato fosse nelle sue mani, gli faria piacere 4), non contento di questo il re cristianissimo, perchè gli pare che gli desse vane parole, si a capo d* indurli al convegno di Nizza , ove fu tra loro firmata una tregua per dicci annij che poi non fu risj)ettata. Pubblicheremo a suo luogo la Pielazione veneta di quel famoso convegno. 1 Pel trattato di Cambray. a Sorella di Carlo Y, come altrove abbiam detto. 3 Maria governatrice delle Fiandre , essa pure sorelJa di Carlo V , come a suo luogo notammo. 4 II fatto mostrò ben presto con quanta sincerità Carlo V facesse quelle promesse. \