94 si fa buona , massimamente da piede, di quella provincia. Sua maestà si promette che avria da queste tre provincie nei presenti bisogni combattenti quarantacinque mila, perchè dice che in altri bisogni n’ha cavato altre volte, e specialmente nell’anno che venne il Turco a Vienna, di genti pagate da loro, fanti e cavalli, notabil somma. Ed ho inteso da persona che lo può saper bene ed è degna di assai fede, che quest’anno, fin qui, ha ottenuto da loro ducati d’oro cento venti mila. Dei luoghi che possiede ora nel regno d’Ungheria non metto cosa alcuna, perchè di questi, perla contenzione che ha per causa di quel regno col re Giovanni, n’ ha piuttosto spesa grandissima che entrata alcuna. Fotrìa ancora delle genti o terre franche imperiali, quando si facesse più amico, trarre qualche somma di denaro per via di donativi o sussidj, come faceva l’imperatore Massimiliano, che da queste con destrezza, per la grazi a che aveva con esse,or con un modo ed or con un altro, ottenne doni di non piccola somma di denaro, con che si pagavano molte volte i debiti che aveva contratti e con la corte sua e con quelli dove era stato un tempo alloggiato con li suoi. Questo non ha potuto far mai l’imperatore presente, per essere stato assente da loro; ma il re de’Romani, che gli sarà sempre appresso, potrà forse farlo se saprà o averà il modo d’intertenerle, che non gli sia, per le opinioni erronee che hanno molle di loro contro la fede cattolica, per avventura disdetto. Le spese sue ordinarie non si potrìano ben dire, perchè fin qui non le ha mai limitate; ma si per aver trovate le entrate delli stati suoi impegnate, le quali attese in prima a ricuperare, come per la contenzione