tessendo stato nella legazion di Francia orator per nome di vostra serenità circa mesi quaranta, conosco il debito mio per il laudatissimo instituto di questo serenissimo dominio, non dirò dar conio di tutte le azioni mie seguite in quella legazione,perchè di giorno in giorno mi ho sforzato tener avisate vostre signorie di quelle cose che mi hanno parse degne della loro intelligenza: e però non dirò pur parola di quelle, che sarà ancora causa di quella brevità che desidero. Ma ben mi sforzerò di chiarirle, o ben ricordarle alcune cose, che per il lungo uso s’apprendono, degne per mia opinion d’essere intese da vostre signorie eccellentissime, se ben son certo che lunto sia il lungo uso in vostre signorie delle cose pu-bliche di lutti li stati umani, e però la perfetta cognizione, che nessuna cosa per me può esser notata che prima non F abbino proveduta. Ma pur conferirà assai che un suo fedel servitore abbia notato sul fatto quello clic esse con il discorso loro avranno preveduto. E adunque mia opinione 11011 consumar la benignità di vostra serenità in cose vane e di poco momento, e mi contento solamente, perchè averò da parlare delle cose di Francia, se ricercano intendere le parti sue, dir che