niiiizj mandati a posta, e con ogn’ altro modo a sua maestà chiaramente espressa questa tanta obbligazione che per tal causa se gli sente avere, e la ferma volontà di essere per esporre sempre lo stato e la vita propria e dei figliuoli, siccome tutte riconosce da lei, in servizio suo. Nè altrimenti si persuade dell’illustrissimo signor duca di Mantova 1,essendo pur suo vassallo,ed avendosi con lui portato sempre amorevolmente, si neironorarlo della dignità di suo capitano generale, come nel concedergli la marchesana per moglie, con la ferma speranza di quello slato che tanto desiderava e procurava di ottenere.1 Con Genova cerca di mantenerla nello stato suo presente di libertà, col quale separandola dal re cristianissimo la conserva nella devozione sua, ed a sè la fa congiuntissima di modo, che da quella città si serve talmente d’armata, che non solo tien battuti li corsari di Barberia ( si che mantien con somma riputazione sicuri dalle solite depredazioni li regni suoi e tutti quei mari d’intorno), ma si promette in ogni bisogno di guerra che avesse contra Turchi di poter crescere ancor questa tanto che saria riputata di qualche stima.3 1 Federigo Gonzaga, secondo dei marchesi regnanti di questo nome, elevato alla dignità di duca da Carlo V con diploma del 25 marzo i53o. » Si allude agli sponsali di Federigo con la marchesa Margherita di Monferrato unica sorella del marchese Bonifazio, ultimo discendente di quella casa , per cui, morto detto marchese , dopo breve contenzione col duca di Savoja c col marchese di Saluzzo, la casa di Mantova entrò in possesso di quello stato , riconosciutogli definitivamente con diploma di Carlo V del 3 nov. i536. 3 Andrea Doria cit tadino genovese , capitano di mare al servizio di Francesco I, nel i528 si parti dagli stipendj di quel re, e si ofTeri a Carlo V patteggiando un sufficiente soccorso per liberare la sua patria dal dominio francese, e restituirvi il governo repubblicano sotto la protezione dell’imperatore;