XII cose, dei luoghi, e degli uomini stessi già tante volte dai loro predecessori considerati e descritti, e non pertanto trovar modo di risguardarli sott’al-tro punto di vista, e importantissimo sempre. Gran potenza dell’ingegno italiano,in nessuna condizione di tempi e di fortuna degenere da quella origine privilegiata che, a compenso d’altri destini, pare alla patria nostra aver concesso la giustizia distributrice di Dio! Quanto allo stile di queste Relazioni, ho già detto come non sia da ricercarvi gran fatto la purezza e la grazia, pochissimi fra i molti ambasciatoli della Repubblica avendo fatta professione di lettere. Il maggiore difetto, che è quello, come avverte il Tommaseo, dei periodi avviluppati, senza clausole e senza riposi, mi sono, come egli, ingegnato temperar punteggiando, e includendo tra parentesi le idee secondarie. Del resto ho serbato allo stile la forma sua originale quanto maggiormente ho potuto , senza però considerarmi obbligato a mantener gl’idiotismi e la bizzarra ortografia di codici non sempre corretti. E ciò tanto più inquanto che stimo la presente opera indirizzarsi non meno agli stranieri che agli Italiani. Il Tommaseo ha usato diversamente, non permettendosi la più leggiera alterazione dei codici ; e forse ben fece nell’in-tendimento che lo moveva di far servire questi documenti all’istoria della lingua; al qual fine giova certamente il tener conto eziandio di alcuni errori