3 65 terranno il vigore e l’animo insieme con la speranza di poter fare più imprese. E mi disse un giorno uno che può sapere la mente di Cesare, che l’intenzion sua e il desiderio suo era d’andarsene in Spagna per non uscirne più, e ivi attendere a vivere lontano dalle guerre, e dalli travagli, mandando il suo figliuolo prima nei Paesi Bassi, poi negli altri luoghi dove facesse bisogno '. Queste sono le cose che mi sono sovvenuto (li dire alla serenità vostra e alle vostre eccellenze ritornando da questa mia legazione, nella quale io mi son ritrovato con tre ambasciatori di vostra serenità: dui appresso il serenissimo re dei Romani, 1’altro il clarissimo successor inio. La virtù , le lettere, c la bontà delli cla-rissimi niesser Domenico Moresini e messer Lorenzo Contarini sono note a vostra serenità, percliè la testimonianza verissima fatta nelle persone loro lo dimostra. Ma debbe piacere a vostra serenità elio la virtù de’suoi concittadini sia anco conosciuta c laudat i dalli principi c genti straniere; eli’io prometto a vostra serenità die il clarissimo Morosini non solo nella corte del serenissimo re de’Romani, ma anco in quella di Cesare lia lasciato una grande opinione di sè. Il medesimo anco so, e ne voglio restare debitore, die farà il clarissimo Contarino; il quale già nella corte del principe è stimato ed amato grandemente, ed in quella di Cesare ancora, avendo le parli eli'egli ba, non potrà essere se non gratissimo. Il clarissimo successor mio, bencliè meco lia discorse alte c • Chi non vede in queste parole il germe della determinazione, che Carlo mise ad effetto dicci anni dopo colla solenne rinunzia di tulli i suoi stati? Dice Bayle nella vita di lui: « Son histoire n’est qu’ un melange de bon-« nheurs et de malheurs. 11 avoua lui m(Sme dans la harangue qu’ il fit en se n dépouillant de ses états, que les plus grandes prospérités qu’ il avait ja-« mais eu dans le monde, avaient été melèes de tant d'adversités, qu'il « pouvait dire n’ avoir jamais eu aucun contentement. » E soggiunge « Ceux qui le préfèrent à tout ce qu’ il y a eu de plus grand dans l’Europe « depuis les Romains, le flattent: car qu’acheva-t-il? la guerre qu’il fit « dans l’empire pour la religion ne fut-elle point, en définitif, terminée à « 1 avantage des protestants? et bien loin d’avoir conquis quelque chose sur « la France, il n’ avait pas eu mime la force de retirer d’entre les mains <’ de cette couronne ce qu’ elle avait conquis. »