45; care sua maestà, vuole che la supplica si dia a lui: e quando va a messa o a desinare , se qualche povero uomo vuol dire cosa alcuna, il re si ferma e 1’ ascolta, e poi rimette la causa come gli pare. Ma questo volersi impedire in ogni cosa forse è causa che il più delle volte le spedizioni sono tardi. Sua maestà consulta assai; ma, se bene è di buonissimo intelletto, si riporta però molte volte alli suoi, onde nascono spesso tristissime deliberazioni. Quanto alle virtù morali, sua maestà è religiosissima, nè mai ha mutato il vero culto di Dio. Ogni dì , subito che è fuori di letto, dice più volte la corona della madonna; ode ogni giorno la messa, e dice F ofììzio ogni dì di festa, e la vigilia ode il vespero, e almeno una predica, ma molte volte due. Si confessa e communica due e tre e quattro volte 1’ anno; e finalmente non si vede in sua maestà segno alcuno, se non di vera religione. E per seguire nelle virtù morali, dico che è giusto, e per tale tenuto da ognuno; e se si vede nascere alcuna ingiustizia , ella non procede da sua maestà , ma dai suoi ministri, che male informano. È di animo forte, il che se bene non si è potuto conoscere in cose di guerre dove abbia corso di molti pericoli, si è però veduto nella morte della figliuola , nella morte della regina, ch’egli amava più di sè stesso, e in molte rotte che ha avuto, massime in Ungaria. È temperato, come ho detto di sopra, nella regola della vita sua; oltra che è ferma opinione che mai abbia avuto a fare con altra donna che con la regina, nè innanzi, nè dopo la morte sua. È liberale ; il che chiaro si dimostra per la qualità dei suoi servitori, che sono la maggior parte ricchi, e sua maestà povera: ed è per questo che non si possono ve-