23 m' in dottrina nè in studio alcuno. Vivono in casa tristamente per essere gran povertà fra essi, e usano ogni estrema miseria per sparagnare, e tutto quello che sparagnano in un anno lo buttan poi via in un giorno per parere più grandi che 11011 sono. Simili ancora sono li signori, benché siano più cortesi tlelli altri; sono prodighi in cose pubbliche e che appaiono a tutti, e nlon credono che altra gentilezza, nè altra nobiltà sia nel mondo fuor della sua. Tra questi grandi sono, nel regno di Castiglia, tren-tadue fra vescovi e arcivescovi, il maggior de’quali è 1 arcivescovo di Toledo, che tien d’entrata ducati quarantamila l’anno; li minori arrivano da mille a quattro mila, e li mediocri da cinque in diciotto mila, come è l’arcivescovo di San Giacomo 1 e quello di Siviglia, ed il vescovo di Burgos. Sommano le rendi te di queste trentadue chiese ducati cento ottanta mila l’anno, iti. Sono, oltre d i questi, otto duchi sottoposti alla detta corona, due almiranti, sette marchesi, trentasei conti, sette adelentadi 1 e ventitré cavalieri, che sono nobili ed ha 11110 degna entrata senza alcun titolo. Tra questi signori tutti li maggiori sono il contestabile, che tien di rendita cinquanta mila ducati l’anno, il duca di Medina Sidonia ducati quaranta mila, il duca di Medina Geli ducati trentacinque mila, 1’almirante antico ducali trenta mila, il duca di Recos ducati trenta mila, il conte di Benavente ducati ventisette mila, il duca dell’ Infantado ducati venticinque mila, il duca d’Alva ducati venticinque mila, il duca di Mian ducati venti- 1 Dì Composteli«« in Galizia. * Adalantado, Presidente o Governatore dì provincia.