3i t cinque gentiluomini; dieci da venti scudi l’uno al mese, e quindici da quindici, e cinquanta alabardieri da quattro scudi. Al capitan generale dell’ artiglieria sono dati duecento scudi al mese, e cinquanta scudi ad alcuni che aiutano 1’ officio suo. Ha quattro maestri di casa a venti scudi 1’ uno; sei alabardieri a tre scudi l’uno, e infiniti bombardieri. Laonde egli mi disse un giorno che l’artiglieria costava al mese sei mila scudi. Ha il capitano dei cavalleggeri scudi trecento. Il maestro di campo ha scudi dugento, e parimente il signor Camillo Colonna, bench’egli in questa ultima guerra di Francia non avesse officio deliberato, e solo facesse alcuna fiata l’officio di maestro di campo. Li quattro capitani italiani, che ha don Francesco d’Este, hanno scudi ottanta; ed il conte della Somaglia è stato pagato a ragione di cento scudi al mese. È, serenissimo principe, fra tutti questi capitani che ho nominati, una infinita concorrenza, anzi uno estremo occulto odio; perchè gl’inferiori non vogliono stimare li superiori, e gli eguali concorrono. Di qua nasce che le cose del principe vanno a mal cammino, e che li buoni consigli e ricordi sono alle volte, anzi del continuo, biasimati, per non lasciare ingrandire alcuni più di quello che sono. La maggior parte di questi capitani o mi ha tentato o fatto tentare di venire al servizio di vostra serenità, fuor che il signor don Ferrante; del quale però si disse, quando partì dalla corte, che era venuto a Venezia per voler tentare il luogo del capitano generale. Oltra questi capitani italiani ( nelli quali era l’importante maneggio dell’esercito e tutto il vigore) vi so-