I 27 La terza è delli Anabattisti, li quali vogliono cbe tutti li cristiani si battezzino adulti e non infanti,e quelli cbe sono battezzati nelle fascio, come è il generai uso, s’abbino a ribattezzare \ Finalmente v’ è la quarta, peggiore di tutte 1’ altre, d’ alcuni che dicono, che secondo la vita delli apostoli ninn dee possedere alcuna ricchezza propria, ma tutti li beni si devon mettere in comune, e che tale deve essere la vita di tutti li cristiani, e questa è quella setta che seguirono li villani: alla quale altri, che si chiamano spiritali, aggiungono che tutto quello che dall’appetito dell’uomo si muove sia lecito di fare a ciascheduno; da che si fa non solamente la robba, ma le donne ancor comuni a tutti, e di più si permette ogni incestuosa e bestiai libidine purché ad alcuno venga voglia d’ usarla a. città di Veinsberg in Franconia. Il suo vero nome era Haussehein (luce domestica ) eh’ egli mutò, secondo l’uso dei dotti del suo tempo, in quello di Oecolampadio, che in lingua greca vale lo stesso. Prese assai giovine i voti dell’ordine di Santa Brigida nel monastero di Alton-Munster presso Augusta, donde fu presto strappato dalle dottrine dei novatori eh’ egli segui però con molta moderazione. Nacque nel 1482 e mori nel i53i , per dolore, se si dee credere ad alcuni de’suoi biografi, degli eccessi nei quali vide trascendere i seguaci della riforma. 1 Da questa negazione del battesimo nella forma ortodossa trasse la setta il nome di Anabattista. Fu primo insti tutore di essa il vittemberghese Carlostad. a Questa che il Tiepolo risguarda come una quarta setta , non è altro che la medesima degli Anabattisti, considerata negli orribili eccessi nei quali precipitarono i discepoli di Carlostad, e contro cui lo stesso Lutero si pronunciò colla maggiore violenza. Nelle guerre intestine o dei villani suscitate dai principi sovvertitori d’ogni ordine sociale predicati dagli Annabat-tisti Matthias , Boccold , Muncer e loro seguaci, Lutero fu uno dei principali incitatori dei principi cattolici e protestanti contro costoro; i quali dannava egli alla esecrazione degli uomini con pubblici scritti, dichiarando non essere contro loro altro riparo che un’assoluto esterminio. Vedi lo scritto suo conira scelestes Prophetas vel fanaticos, e l’epistola conira Lalroncs et Sicarios rusticos- Vedi ancora la nota a pag. 101-102.