io4 lia clie gli Tosse fatta, fino (lai tempo che eravamo m Augusta, dal patriarca medesimo, nè dal pontefice; le quali giurisdizioni par che ancora si tengano occupate dalli agenti suoi. E forse per queste e per allre ancora, che sono occupate da questi agenti suoi in diversi luoghi di vostra serenità, può esser tardato tanto a venire alla compita denominazione delli giudici che hanno a determinar le differenze delle cose occupate tra lui e questo eccellentissimo dominio, e ha sofferto di lasciar li ducati venticinque mila all’anno, che deve riscuotere dalla serenità vostra fino al compiuto pagamento delli ducati dugenlo mila, per non essere per avventura astretto a rilasciar qualche luogo che da’suoi si tiene occupato contro l’ordine delle capitolazioni,per parergli forse per la giurisdizione, o per il sito, allo stato suo importanti. E per tal desiderio, essendo principe, come ho detto, di grand’animo, non si crede che abbia a lasciare mai per accordo il regno d’Ungheria al re Giovanni, ancorché per quello fosse costretto a periclitar tutto il resto delle cose sue, estimandosi non tanto desideroso di pace,che per paura di guerra voglia lasciare alcuna cosa, che reputi in qualche modo di ragion pervenirgli, e dovere essere sua. Perchè eziandio è riputato tale quale ho di sopra detto, a tutti i principi d’Alemagna e terre è sospetta la grandezza sua, nè la veggono volentieri, anzi quanto più possono gli repugnano ; onde mi ricordo che cominciandosi a praticare in Augusta di farlo eleggere re de’Roma-ni, non solamente si comprese tal elezione della persona djutore , sotto il titolo di eletto d'Aquileja, il quale necessariamente gli succedesse nell’istante medesimo in cui il patriarca veniva a morire; ma ciò non assicurava al dignitario che il possesso di un titolo privo di ogni sostanziale attribuzione.