38o trentatrè, che in tutto sono, come ho detto, due mila quattrocentulio. Ma tutti però non sono in essere, per* chè quelli che non arrivano ai mille fiorini di entrata non s’adunano mai insieme; dei quali sua maestà si può servire in difendere i confini delle provincie loro, e sono obbligati andare in persona. Li cittadini poi che non hanno beni stabili, pagano solo questa seconda angaria, per la stima e per la tassa dell’esercizio ed arte loro, in modo che sua maestà viene a cavare per l’ordinario da queste provincie i due mila quattrocentun cavalli, o poco meno per difesa delle provincie, e ottantamila, o cento venti mila, o du-gento mila fiorini, secondo che gli viene concesso nelle diete (e va il fiorino a lire quaLlro e dieci delle nostre lire); quali danari è obbligata sua maestà spendere in confini contra Turchi; e questo è quasi ogni anno da molti anni in quà, perchè a sua maestà conviene sempre tenere a guardia dei confini buon numero di soldati a piedi ed a cavallo. Vi sono poi l’entrate proprie ed ordinarie delle provincie, come il dazio del vi* no in Vienna, il sale ed alcuni dazj per le terre e terreni sottoposti ai castelli, che sonodel re; delle quali tutte cose sua maestà ne cava circa dugento mila fiorini. Ma parte essendo state impegnate per Massimiliano imperatore, parte, per questo re, ve ne avanza tanto poche, che si può dire che non ne cava cosa alcuna, se bene ora per la morte della serenissima regina1 sua maestà ebbe circa cinquanta mila fiorini, clic gli erano assegnati per le sue spese; parte de’quali ha ancora impegnato in questa guerra. E ben vero che poco gli bisogna spen- ' 27 Gcnnajo i547-