Queste sono lutle le spese notabili che si possono computare farsi ordinarie dall’imperatore dell’entrate sue dei regni di Spagna, le quali sole ascendono alla somma di ducati seicento ottantanove mila seicento. Paga infine di giuri assai, che così chiamano in Spagna certe pensioni, che dell’ entrate medesime a questo obbligate si danno a diversi, e sono simili alii monti nostri, le quali si pagano parte ad alcuni che hanno comprato tante entrate dei regno di Castiglia a quattordici per cento d’utilità, con condizione però di potersi ricuperare restituendosi il capitale pagato per esse, e parte ad altri per provvisioni concessegli da esso medesimo imperatore in dono, come fa ogni giorno; che non avendo qualche volta altro modo di poter far mercede a chi l’ha servito, dona di quest’entrate tanta pensione quanta gli pare per annua provvisione, e così va la spesa di questi giuri crescendo ogni giorno più, benché potria ancora sminuirsi, secondo che s’andasse d’ essi ricuperando. E però ora tanta che ascende e forse passa la somma di ducati cento cinquantamila, quali fanno con 1’altre spese sopradette la somma di ducati ottocento trentanove mila seicento. Di niun’ altra spesa che si faccia di tali entrate si può fermamente dire, che s’ intenda cosa certa, se non questo in somma che s’è detto di sopra farsi in sa-larj e provvisioni di diversi ministri che si tengono necessariamente per le cose di giustizia, di governo, e reggimento di tutti i luoghi di questi regni suoi, con alcune altre che fa, come di fabbricar galere, e fornirle di tutti gli armezzi, artiglierie e munizioni, e d’artiglierie medesimamente e munizioni per altri bisogni e di altre cose simili, che non si possono così nominare,