DELLA GUERRA DI CIPRO L1B.IL i9? verfo Antivari, ove erano già tutti, per Io luccetto de’vi- 1571 cini, pieni di fpavento ; benche da' pericoli dell’ armata T ettere quella terra circa quattro miglia dalla marina lon- da i tana, la rendette ficura; in modo che il Rettore, non a-fpettato , che il campo più s' avvicinatte , mandò per alcuni principali della terra le chiavi di etta al Baicià : per la qual cofa ne fu egli dal Senato condannato a perpetuo eflilio. Ma i Buduani abbandonata la patria , efien-done già partito Agoftino Pafqualigo loro Rettore , & procurando effi con la fuga di falvarfi in Cattaro, & altri luoghi vicini, fparfi per Io paefe, furono per la maggior parte fatti prigioni, & fù la terra faccheggiata , 6c poi co 1 fuoco didrutta. Era già tutto cofi pieno di terrore, di fuga, di morte , & di rapine , che niuna cofa più li faceva con confìglio , ma con dilperatione , da quei miferi habitatori ; onde fi rendeva a'nemici più fi-cura , & più facile la ruina de’ loro paefi . Cofi ettendo rmfifalvaf-Uluzzalì con quindici galee pattato fopra Curzola , do-po fatte molte prede nell’ ifola , s' accodò alla terra ; dalla quale , benche futte quafi in tutto vacua d’habitatori , ettendo da principio con l’artigliarle ributtato, s' aftenne dal più tentarla ; in modo che con notabile ettempio , foli quaranta huomini, che vi erano ritnafì, havendo fatti vedire alle donne gli habiti militari , & modrarfi fe-co alle mura, per fare apparenza di maggior numero di difenfori, furono badanti a falvare quella terra dall’ ultime ruine, & tenerne i nemici lontani . Dipartito Uluz-zalì da Curzola, & unite feco alcune galee di Caracofa, andò a faccheggiare l’ifola di Liefena, ch’era fimilmen-te rimada già vacua d’ habitatori. Ma a quedo tempo , poiché in Vinetia s intefe, Tar-mata Turchefca con tanta potenza entrare nel golfo , & vaglio ptr che fi vide ella tuttavia penetrare cotanto innanzi , la- tZ-feiando in ogni luogo miferabili vedigie del fuo carni- f^a ’m no, graviffimo dolore occupò gli animi di tutti i cittadini , veggendo da tanti legni armati de’ nemici navigarfi con sì grande oltraggio quei mari, de’ quali tenevano eili N 2. per