. 139 Leva ', del quale si fa da loro ancora stima assai; ma per capo di tutta l’impresa vi sarà il serenissimo re de Romani, o esso medesimo imperatore, il quale ha più volte affermato all’illustrissimo legato, a me e a molti altri par landò in tal proposito, che se il Turco verrà in persona , esso ancora vorrà andare in persona a trovarlo, non gli parendo, com’ei diceva, poter spender meglio la vita sua in altra impresa che in questa, dove, e vincendo e perdendo, acquisterebbe; perchè mettendo la vita in servizio di Cristo e della fede sua, non rimama senza laude, e lasciando la terra guadagnerìa il regno del cielo: e se vincesse, appresso il merito che acqui.; ter la con Dio, estenderla l’imperio de'Cristiani forse sino all i antichi termini suoi, e viverla glorioso al mondo, lasciando poi alli posteri di sè fama e gloria eterna. 11 che diceva sempre con tal affetto, che si vedeva non solamente pronto a questa impresa, ma quasi arder di desiderio che gli venisse occasione tale che potesse onestamente esporre a tal fortuna la sua persona. Queste sono tutte le cose che mi son parse degne di essere riferite alla serenità vostra di questi due serenissimi fratelli, non solo di forze e di stato, ma di riputazione e di felicità nelli successi tanto grande quanto abbia avuto fin qui, non dico la casa loro, ma la Germania 1 E cosi fu, ma per poco, perchè questo valeiH’ uomo di guerra morì,nel i536, in età di ciuquantasei anni, nell’invasione della Provenza, per una febbre contagiosa che desolava l'esercito imperiale. Il suo corpo fu trasportato a Milano ed ivi sepolto in una chiesa dedicata a san Dionigi. Era nativo della Navarra ¡aveva militato lino da’suoi primi anni: nel i5ia s’ era distinto nella battaglia di Ravenna , e nel i5a5 difendendo valorosamente contro i Francesi Pavia, fu cagione della famosa battaglia di questo nome,«ella quale Francesco I rimase prigioniero. Fu allora creato governatore del Milanese, e tenne quella dignità sino alla reintegrazione del duca Francesco Sforza e la riassunse pure nel i535 in occasione della morte di questo principe'. Negli ultimi anni della sua vita oppresso da molte gravi fatiche ed infermità , si faceva portare al campo in lettiga, e da quella regolava le battaglie come se fosse a cavallo.