351 Del duca di Man lo va t altro non accade dire, perchè sendo il signor don Ferrante nel grado e nella riputazione ch’egli è,avendo anco il reverendissimo cardinale 1 poste tutte le speranze della grandezza sua in sua maestà, riconoscendo ancor Cesare lo stato di Monferrato3 , e concedendo la figliuola del re de’Romani al nuovo duca4 , ognuno può credere che l’imperatore abbia quella casa gratissima, e ch’eglino non siano per partire in ogni caso punto dalla volontà di sua cesarea maestà. Del duca di Ferrara 5, perchè hanno opinione ch’ei sia inchinevole alle parti francesi per lo parentado che ha per cagione di sua moglie6, e parendogli che il benefizio fattogli di Modena e Reggio 7 dovesse essere più riconosciuto, non hanno avuto finora nè hanno molta confidenza, A me però 1’ hanno detto i suoi ministri molle volte, molto confidentemente, che il duca suol dire alli suoi famigliali domestici ed amici: io nè per l’imperatore nè per altri voglio porre a rischio lo stato mio. Del signor duca d’Urbino8 dirò, che sua eccellenza ha dimostrato>molto rispetto e molta riverenza a Cesare, col non voler concludere le cose sue particolari senza simo marchese Gino Capponi, lungamente e con profondo senno politico discorre questa materia. Noterò solo un singolare risultamento ; che mentre la potenza di Carlo V domò tutti gli stati d’Italia, desse prosperità ad uno solo, e questo fosse una repubblica , la Genovese. i Francesco III succeduto a Federigo suo padre nell’ aprile del i54o. = Ercole, fratello del defunto duca Federigo, e di don Ferrante gover-nator generale del Milanese. 3 Vedi la nota seconda a pag. Sy. 4 Caterina d’Austria, la quale, per ragione d’età, audette sposa solamente quattr’anni dopo, nell’ottobre del i55o. 5 Ercole li. 6 Renata di Francia , come è dotto a pag. 183. 7 Vedi a pag. 11 Guidobaldo 11 della Rovere, figliuolo del duca Francesco Maria.