224 veramente, e panni onorati si conducono d’Italia e Spagna; e panni piè d’Italia, ma sete più di Spagna. Nelle quali Toscani e Genovesi hanno guadagni incredibili, perchè lavorano cose conformi all’ appetito e desiderio de’ Francesi, cioè panni che costano poco, e durano manco; il che è quello preciso che vuole quella nazione, la quale si fastidiria s’ una veste gli durasse molto. E, al mio parere, benché di queste cose ne abbia poca esperienza , pur crederia che non fusse male lasciar fare in questa città, per quelli paesi, rasi e damaschi di quella sorte. E se pur per qualche rispetto non si volesse permetterlo in Venezia, concederlo almeno alle città di vostra serenità; le quali lavorando, esse, le sete che nascono nelli loro paesi, si abiteriano più, e si fariano più ricche, potendo sempre dar li suoi panni per qualche cosa manco che non fanno Bolognesi, Toscani, Genovesi, che vengono a comprare le sete a Verona, Vicenza e Padova, pagando dazii e condutture fino alle loro città per lavorarle, e di là conducono poi in Francia li panni fatti. E pensi la serenità vostra quanto imporla alla ricchezza delli popoli quest’arte della seta, che madama la regnante 1, mossa da questo, diede ordine (e così è au-gumentato fino al dì d’oggi) che nella città di Tours (poiché gli altri, nei paesi dei quali nascono le sete non si curano di questo vantaggio) si avviasse l’arte di tessere, e si lavorassero le sete tratte di Spagna e d’Italia. Di modo che al presente in quella città lavorano più ili ottomila telali, e vi abitano alquanti maestri veneziani con sue mogli e figliuoli; ma molto più di Genovesi, * Il codice Capponi dice reggente, e vorrcbbesi intendere Luisa di Savo ja , madre del re Francesco , insignita di tale autorità durante la prigionia di suo figlio. Ed è forse la vera lezione.