i3 ra, amano il suo signore, sono buoni cristiani, non .superbi nel conversare, nè eziandio nel vestire. Dannosi gli uomini tutti alla mercanzia, visitano talora le taverne, nè d’altro piacer carnale pigliano tanto diletto come del mangiare e del bere. Sono facili a sollevarsi quando manca il lor signore, e massime conira governatori, e per questo facil cosa sarà che per la nuova morte del re e duca loro si sollevino contro il governo, se da’Fra n-zesi non saranno molestati; nel qual caso lutti sariano uniti a difendersi, ed accettariano favori e governi da ognuno, e principalmente dal re de’Romani, che per difender quel paese de’suoi nipoti da’Franzesi ragionevolmente andria verso Fiandra; ma poiché li avesse difesi e le cose fussero acquietate, gli converria tornare in Alemagna perchè quei populi non vorriano governo di Tedeschi. Veramente con tutto ciò si possono chiamar buoni, per non ritrovarsi in loro nè lussuria nè latroci-nj, nè biastemme, nè invidia, nè odio, come in molti 1 altri luoghi si ritrova, nè incredulità circa alla fede, e nè pur gelosia, ancorché le donne siano generalmente belle e domestiche sopra modo. L’abito di dette donne è un manto negro sopra il capo a modo delle nostre pinzochere, nè mai si mutano da questo. Hanno costumi tulli allegri, ed il tempo che lor sopravvanza tutto lo spendono, dopo sue faccende, in balli, canti, suoni, nè altro fanno che darsi a piacere. Governano poi le case e tutte le faccende familiari senza cura del marito. Hanno queste tutte per costume, quando sono maritate, metter la sua dote e la facolta del marito in uno, e quando muoiono li mariti la meta sta alle donne, l’altra metà alli fieli, o vero alli parenti, non avendo figli; e se la donna prima che il marito muore, la dote resta alli figli, ovvero al